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Roma, ko con rimpianti

IL MESSAGGERO (Trani) – La paura della Roma contro lo strapotere della Juve. Allo Stadium, come nelle altre 8 visite, finisce con il successo dei bianconeri che, con 2 turni di anticipo, sono campioni d’inverno con 49 punti. Il punteggio, 1-0, è lo stesso per la quarta volta di fila qui a Torino.

Minimo, dunque. Il distacco tra la capolista e i giallorossi è invece massimo: 25 punti. Più che doppiati. Olsen ferma Ronaldo, ma Di Francesco regala il 1° tempo ad Allegri, scegliendo la difesa ad oltranza. Che non paga. E che genera il rimpianto perché, nella ripresa, la squadra ha dato la sensazione di potersi giocare il match senza essere umiliata.

ASSALTO AL FORTINO La Roma esce dal campo al 10° posto in classifica, con l’8° ko stagionale (contando i 3 in Champions). Non è stato sufficiente a Di Francesco alzare il muro davanti a CR7 per limitare pericoli. Il 3-5-2 non ha funzionato. Solo inizialmente si è visto il 4-3-3, con Zaniolo abbassato a centrocampo da intermedio sinistro e, sempre su quel lato, Florenzi alto tridente con Schick centravanti e Under sulla corsia di destra. Ma, dopo 5 minuti, Florenzi arretra e si allinea a Kolarov. La Roma, quando si difende, protegge Olsen con 5 sentinelle. Il portiere, nonostante l’atteggiamento prudente nello schieramento e nello spirito dei compagni, ha comunque lavoro.

Davanti resta spesso Schick in solitudine con Under che gli gira attorno. A metà del 1° tempo la Juve, invadendo la metà campo giallorossa, ha già battuto 9 corner (10 all’intervallo). Allegri, con il suo 4-3-3, vuole chiudere subito il match. Olsen è decisivo su Alex Sandro. Che poi fa volare il portiere, ancora strepitoso, calciando in corsa di sinistro. Tentativo di Ronaldo a giro: ancora Olsen in angolo. Schick è il simbolo della timidezza della squadra che proprio non riesce a uscire dal guscio: sinistro lento, scontato e centrale. La girandola offensiva dei bianconeri non dà punti di riferimento: Dybala parte a destra, fa anche la prima punta e al tempo stesso da raccordo con il trio di centrocampo. Mandzukic e Ronaldo si alternano a sinistra e in mezzo.

SOLITA GAFFE Matuidi è il più intraprendente, anche perché Cristante lo lascia affondare sul centro sinistra. Su quella fascia spopola pure Alex Sandro: non basta Santon a frenarlo. Il gol del vantaggio, però, sboccia sul lato opposto. Con l’ennesimo regalo del singolo. Sbagliano, per la verità, in due. Zaniolo, il più vivace dei centrocampisti e anche il più continuo nel pressing, perde ingenuamente palla. De Sciglio riparte e va al cross. Mandzukic, saltando di testa, sovrasta Santon e festeggia il 9° gol stagionale. Errore evidente del difensore: in anticipo, si distrae. Lo schema, tra l’altro, si conosce e ne sa qualcosa l’Inter: l’attaccante, piazzato sul palo lontano, nella circostanza beffò Asamoah. L’ex Szczesny blocca la girata di testa di Nzonzi prima dell’intervallo: la Roma, insomma, non è abbastanza efficace.

VIRATA IN RITARDO Di Francesco deve, dunque, cambiare l’assetto Per rientrare in partita. Cosi, nella ripresa, torna al 4-2-3-1 con Kluivert per Florenzi e Zaniolo avanzato da trequartista. I giallorossi sono almeno più vivaci. Anche se poi il protagonista resta sempre Olsen: da applausi i due interventi su CR7 che si innervosisce per l’exploit del portiere. Allegri inserisce Emre Can per Pjanic. Dentro anche Perotti per Under, con Kluivert che passa a destra. La Roma adesso è presente. Cresce Cristante. Kluivert e Perotti coinvolgono Schick. Spazio a Dzeko per Nzonzi e a Douglas Costa per Dybala, infastidito per la sostituzione. Szczesny blocca in volo il colpo di testa di Cristante nell’assalto finale dei giallorossi. Sterile, però. Il Var, invece, toglie il gol del 2 a 0 ai bianconeri, siglato da Douglas Costa: Giacomelli segnala a Massa il fallo di Matuidi su Zaniolo.

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