CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-MILAN. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Mentirei se non dicessi che sono andato allo stadio convinto di vedere una nuova Roma-Cagliari come quella che costò la panchina a Zeman. Quel giorno a parte Totti, Florenzi e un altro paio di giocatori seri, la squadra si ribellò al tecnico, dando il “La” alla vergogna di fine maggio.

Sono quindi rimasto doppiamente sorpreso dalla prova di dignità professionale dei calciatori, che hanno interpretato al meglio ciò che chiedeva l’allenatore.

La Roma meritava ampiamente una vittoria che l’avrebbe portata a tre punti da un Inter in piena crisi. La strada è lunga e tutti i giochi sono aperti.

Il problema è che ogni tifoso giallorosso si domanda: e alla prossima, cosa succederà? Vedremo una squadra vogliosa o arrendevole? Faremo gioire lo scarso Chievo come all’andata o faremo il nostro dovere?

Di ieri sera ci prendiamo la sagacia tattica di De Rossi, bravo a tenere la posizione, conscio delle proprie difficoltà fisiche; la tempra di Manolas; la qualità di Pellegrini (peccato per il palo e per l’ingenuità – con falletto subìto – in occasione dello 0-1) e la verve di Džeko; la nuova prova di Zaniolo, che a ogni goal fa gioire i romanisti e al tempo stesso li fa tremare, terrorizzati da una nuova plusvalenza.

Una menzione particolare per Schick, ottimo nel 4-1-4-1 difensivo in un ruolo non suo: ha combattuto coprendo un positivo Karsdorp, si è visto negare il goal da uno straordinario Donnarumma, è entrato nell’azione dell’1-1.

Male difensivamente Fazio, che si fa uccellare da Piatek; non bene Olsen, che fa sì una parata su Laxalt nel finale ma è rivedibile in occasione del vantaggio avversario.

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