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Massara vola da Pallotta. Si decide sul ds e Campos

(IL TEMPO, Austini) Il viaggio della chiarezza. Domani Frederic Massara, direttore sportivo della Roma attualmente in carica con deleghe piene ereditate da Monchi, vola da Pallotta a Boston. Per parlare di futuro, ovviamente. Una volta per tutte si deve decidere chi guiderà la (ri)costruzione della squadra giallorossa per la prossima stagione, dopo i colloqui e le riunioni delle scorse settimane. Tocca a Pallotta nominare ufficialmente il nuovo punto di riferimento dell’area sportiva di Trigoria.

Le opzioni rimaste sul tavolo sono sostanzialmente due ed entrambe poggiano sulla conferma di Massara nel ruolo di diesse. La prima lo vedrebbe affiancato, o meglio guidato, dal portoghese Luis Campos, da capire se come consulente a distanza (ha la residenza a Montecarlo) oppure spostando la sua base a Roma: a quel punto il diesse potrebbe essere lui. Nell’altra ipotesi, il dirigente torinese cresciuto al fianco di Sabatini resterebbe invece come unico punto di riferimento centrale per gli affari di mercato. Detto che sullo sfondo c’è sempre la figura di Baldini, il consulente a cui Pallotta non vuole comunque rinunciare, in queste ore si sta riflettendo sulla nuova organizzazione e gli inevitabili dubbi sull’asse «Campos più Massara più Baldini» che di certo non favorirebbe i processi decisionali.

I dirigenti che vivono la quotidianità a Trigoria non hanno dubbi: non c’è bisogno di ingaggiare nessun altro «uomo della provvidenza», tantomeno di ingolfare la macchina societaria con consulenti esterni che finirebbero per depotenziare i ruoli degli interni. Ma Pallotta, deluso dal lavoro di Monchi, è parecchio intrigato da Campos, che al Monaco e al Lille ha lavorato a suon di mega-plusvalenze, prendendo percentuali sugli affari e senza avere uno stipendio fisso. Lo ha convocato qualche settimana fa a Boston, oltre a lui ha ascoltato il diesse del Torino Gianluca Petrachi e il tedesco Sven Mislintat che nel frattempo ha però scelto di accettare la proposta dello Stoccarda, ora è arrivato il momento della scelta.

In parallelo, Massara ha preso in mano la situazione a Trigoria sin dal giorno dell’addio di Monchi, ha iniziato a incontrare agenti e operatori vari, a imbastire trattative e a riattivare i viaggi degli scout per visionare giocatori dal vivo in giro per l’Europa. Domani mostrerà il suo piano a Pallotta, col budget legato all’eventuale accesso alla prossima Champions, che prevede cessioni da spalmare tra fine giugno (in ottica bilancio per il fair play Uefa) e il resto dell’estate, acquisti mirati, il rinnovo di Zaniolo e, ovviamente, la scelta di un allenatore. A Boston si parlerà anche dell’opzione Conte, il preferito di Pallotta e dei dirigenti e già contattato per un sondaggio preliminare, e delle alternative Sarri, Gasperini e Gattuso, mentre Giampaolo è al momento in ribasso.

Il presidente comunicherà contestualmente il suo piano a Massara, che a sua volta dovrà prendere una decisione. È pronto a iniziare una carriera da «primo» dopo anni vissuti da spalla di Sabatini e poi di Monchi, accetterebbe di buon grado di avere vicino Totti come uomo simbolo del club, mentre non è detto che acconsenta ad affiancare Campos. Sabatini potrebbe portarlo al Bologna (se resta in serie A) ma la priorità di Massara è la Roma. Dipende più da Pallotta che da lui, a metà settimana le nubi si dovrebbero diradare. Sarebbe ora.

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