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ROMA-FIORENTINA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Sparuta minoranza, ma non sparita. E quanto dedita, quanto appassionata. Nei canti sempre incessanti, nella riprovazione contenuta in ragione del sostegno alla maglia, unica ragion di stato romanista che gli eventi non fanno sbiadire.
Chi si aspettava una Fiorentina dimessa – ma ancora facciamo questi discorsi? – ne trova una rilassata e giocoliera nella rapidità della trazione offensiva. Non c’è Chiesa, vero; altrettanto lo è la pericolosità oggettiva della coppia Simeone – Muriel con Gerson alle spalle, soprattutto per la fluidità del palleggio in rapporto al reparto difensivo che Ranieri si è trovato a dover allestire, con Santon a destra e Fazio – Juan Jesus in mezzo.
Ritmi per i viola giustificati e soprattutto giustificabili; per la Roma un fraseggio al minimo sindacale di lucidità è, attualmente, il migliore dei mondi possibili e, soprattutto, immaginabili.
Va in archivio un primo tempo con due segnature rocambolesche, due portieri colpevoli (Mirante di più, ragazzi miei), un po’ di occasioni frutto più che altro di iniziative personali.
Non che ci aspettassimo di più; confidiamo quindi negli episodi.
Però l’episodio che apre la ripresa vede Mirante spiazzato da un tracciante di Gerson – peraltro scritto negli astri – deviato da Juan Jesus.
Roma che potrebbe ripiombare nel limbo, cosa peraltro vista e stravista; arriva però, dal settore sinistro, una volée di destro di Perotti che riconcilia l’Olimpico col risultato e con la balistica.
Nel frattempo, Pellegrini per Kluivert al 58’;
Chiesa per Benassi al 62’, Mirallas per Simeone al 70’ nella Fiorentina; nel mezzo Karsdorp per Santon, infortunato, nella Roma al 68’.
Al giro di boa del 70’, ammoniti Perotti e Karsdorp, che si aggiungono a Kolarov il cui giallo era arrivato al 70’.
Zaniolo cede quindi il posto a Ünder, al minuto 75.
La sensazione è che la Roma ce la possa fare, nel finale. Fiorentina meno pungente, gioco più spezzettato, qualche spigolo in più.
Un Perotti volitivo, alla ricerca della giocata e del bis personale.
Se Dzeko desse un senso alla sua partita, alla sua presenza…
Giallo per Veretout su N’Zonzi al minuto 84.
Dzeko impatta con la calotta cranica un cross calibrato da Perotti, da destra, al minuto 86. Per dire del suo mordente di stasera.
Cartoline da Ferrara.
Manca la ciliegina. Ma come si può, in una stagione senza torta?

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