ROMA-UDINESE. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI
Metà aprile che sembra autunno; insiste la pioggia, più che la Roma, nel cuore di un primo tempo faticoso e affaticato.
Vivacità friulana, non è un ossimoro; presidio tattico di una squadra non attesa, ossia quella giallorossa dopo le parole di Ranieri: pretattica verbale e considerazioni sulla psicologia dei singoli, a nostro avviso.
Più i guanti di Mirante che quelli di Musso, dopo un terzo di gara. Al contempo, la sensazione che Dzeko e Schick farebbero bene a scambiarsi più spesso le consegne.
Cuciono bene il gioco e al tempo stesso sanno fungere da incursori, nella Roma, elementi come De Paul e Mandragora; l’occasione più pericolosa degli uomini di Ranieri è invece un sinistro al volo di Marcano dal lato mancino, sul quale Musso si mostra reattivo.
Considerazioni per il finale di tempo: terreno sempre più allentato, guardi i cingolati dell’Udinese, soprattutto in difesa, chiedendoti chi nella ripresa si troverà più a proprio agio.
Si ricomincia con Pellegrini e Florenzi in luogo di Schick e Juan Jesus; a proposito: che senso ha fischiare Florenzi?
Minuto 55: fuggito sulla corsia sinistra, D’Alessandro rientra sul destro e piazza un interno a girare quasi alla Del Piero, per capirci: mortifera la conclusione, reattivo Mirante nello schiaffeggiare la palla oltre la traversa.
Comincia poi la fase dell’insistenza romanista, testimoniata anche dall’ammonizione di Musso per perdita di tempo. Udinese ritratta, se non alle corde. Minuto 64: cross di Zaniolo coi giri contati, di sinistro, da destra per la testa di Dzeko: stacco mirabile, palla sul fondo.
Minuto 67: corridoio nitido di El Shaarawy in verticale, Dzeko sfila tra le maglie bianconere e soffia il vantaggio della Roma in diagonale alle spalle di Musso. Bolgia.
Subito dopo, fuori De Rossi, zoppicando, per Ünder. Si attendono responsi per il capitano.
Nel frattempo, Tudor manda in campo Sandro in luogo di Mandragora e Pussetto al posto di D’Alessandro.
Incessante, magnifica Curva Sud.
Minuto 83, Teodorczynk per De Maio nell’Udinese. E piove, piove, sul nostro amor.
Dopo 3 annacquati minuti di un recupero sfilacciato come l’autostima dei friulani, che ora si ritrovano invischiati in una classifica paludosa, Di Bello trilla per i tre punti giallorossi.
È stata come una faticosa, voluta, sofferta e meritata conquista amorosa. Avanti, ora, che siano luci anche a San Siro.