CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

UDINESE-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

In principio fu Bettin di Padova, “aiutato” dall’immancabile guardalinee: Udinese-Roma 2-1, marzo 1999. Aldair la prende involontariamente di mano, più o meno a centrocampo: rigore e secondo giallo per un vero e proprio furto con scasso.

Vent’anni dopo tocca a Irrati di Firenze provare a incartarla alla Roma, con un’espulsione incredibile: il fallo di Fazio non esiste ma, se fischiato, per regolamento è da giallo. A latere: eccesso di sicurezza inaccettabile del difensore argentino che, nella circostanza, si fa recuperare svariati metri da Okaka.

Tant’è: la Roma, che ha già approfittato di un Udinese in evidente difficoltà col terzo goal consecutivo di Zaniolo (attaccatelo più spesso!), non si scompone.

Fonseca non cambia nonostante l’inferiorità numerica e trova, ancora una volta, il goal in apertura di ripresa. Finalmente Smalling, anche ieri tra i migliori in campo.

Tra i quali va inserito indubbiamente Pastore, alla quarta (!!!) gara in undici giorni: tiri, giocate e recuperi per tutto il corso della partita. Un fattore finalmente positivo per i giallorossi.

Sugli scudi anche Mancini, in stato di grazia: mediano o difensore centrale, in questo momento gioca benissimo ovunque. Così come Veretout, che appare ancora fresco nonostante non possa mai rifiatare.

Sebbene temessi il contrario, sembra la Roma rifugga dall’alibi delle assenze e, al contrario, si sia compattata: da questo punto di vista, importante che l’allenatore portoghese arrivi a utilizzare anche Santon, forse quello più in difficoltà ieri sera.

Già dopodomani arriva il Napoli, per una gara di cartello che sarà uno spartiacque. Peccato che, per il terrore e l’incapacità delle istituzioni nel gestire l’evento, si debba giocare alle 15: appena, cioè, 64 ore dopo il fischio finale di Udinese-Roma.

(Rubrica di DIEGO ANGELINO)

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