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MORENO “Ora abbiamo tre partite in casa, con i nostri tifosi sarà più facile”

Hector Moreno, difensore giallorosso reduce dalla bella prestazione di ieri a Torino, ha parlato alla radio ufficiale Roma Radio. Queste le sue parole:

Il campionato italiano è difficile?
Molto tattico, forte e fisico. Ho giocato in Spagna e Olanda ma questo è così. Gli attaccanti delle squadre avversarie sono forti, è importante essere forti fisicamente.

Hai fatto il regista difensivo…
Ho avuto la fortuna di avere un grandissimo allenatore come Van Gaal o Pochettino, gente a cui piace giocare quindi sono cresciuto. Impostare è più bello che correre dietro agli avversari, ognuno di noi ha il suo ruolo e prova a fare il meglio per la squadra. L’importante è che la squadra sia bene, per migliorare serve lavoro.

Preferisci giocare a 3 o a 4?
A quattro mi trovo bene, sono abituato a tutti e due. In Nazionale è stata un’occasione che giocavamo a 3 ma mi trovo bene anche in questo modo, c’è più libertà e spazio con la palla. C’è anche più spazio per la marcatura dell’uomo ma io sono abituato a entrambi. Ma durante la gara può anche trasformarsi tutto, quindi va bene. Alla fine è l’importante non prendere gol. Poi aiuta sapere le qualità dei compagni per aiutarci a vicenda.

Sei molto dentro lo spogliatoio?
Sì, penso che abbiamo un gruppo buonissimo che ti fa sentire in casa. A Kolarov è andata meglio perché parlava italiano meglio di me, e all’inizio mi vergognavo un po’ a parlare. Adesso è meglio, domando e quando mi rispondono capisco e non annuisco solamente. Ora è meglio, mi trovo benissimo sin dal primo giorno qui e nella città.

L’importanza della vittoria di ieri?
Importantissimo, era difficilissimo e prima di andare lì mi avevano detto che la Roma non vinceva da quattro anni. Dopo Londra sentivamo un po’ di rimpianto e volevamo continuare le buone prestazioni. Ora abbiamo tre partite in casa quindi era fondamentale vincere questa fuori, ora con i tifosi in casa sarà più facile.

Alisson si è fatto la doccia? Si subisce poco…
Questo non dipende solo dal difensore ma da tutti, anche gli attaccanti. Corrono e sporcano la giocata, quindi per noi è più facile. Il lavoro è di tutta la squadra, siamo contenti della nostra crescita in questi mesi e sento che possiamo fare di più.

Cosa significa per un messicano stare a Roma?
Speciale, mi faceva piacere venire qua. Ci sono stato due volte e volevo vivere e stare qua, adesso per il Messico è una cosa bellissima. Settimana scorsa sono stato in Vaticano ed è stato bello per la mia famiglia, siamo tutti cattolici.

Sei molto seguito dal Messico? Abbiamo più tifosi ora?
Li avevamo già perché la Roma è grande, ora che sono arrivato anche di più. Alla gente piace il calcio, siamo pochi giocatori in Europa, forse 13. Come la Roma non c’è nessuno, sono felice. L’ho detto dal primo giorno, se faccio bene qua tutti mi guardano dal Messico e i giocatori messicani possono guadagnarsi spazio.

Come parli con gli altri centrali?
Italiano, per questo ho imparato subito! Alla fine la comunicazione è importantissima, c’è tanto rispetto e ammirazione reciproca. Questo rende tutto più facile, tutti vogliono giocare ma sono contento se Fazio è in campo e si comporta bene. Mi fa piacere se la squadra vince, se la Roma va bene è meglio.

Cosa ti ha detto il mister quando sei entrato in campo?
Mi ha detto di giocare come so, e di ricordarmi il lavoro svolto in settimana.

 

 

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