CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

CHIEVO-ROMA. “Storia di Ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Non vi erano dubbi che il Chievo che avrebbe affrontato la Roma sarebbe stata squadra ostica e vogliosa di rifarsi della cinquina di San Siro: a cominciare dal proprio portiere, diretto responsabile di almeno tre dei cinque goal subiti una settimana fa.

Tutto questo, dicevo, era scontato, a differenza della direzione di Maresca di Napoli, arbitro che permette al Chievo di picchiare come meglio crede consentendogli di restare in 11, visto che non ammonisce la prima volta quando dovrebbe – fallaccio su Kolarov all’8’ – tal Depaoli.

La partita, nonostante l’ampio turnover che coinvolge anche Džeko, è da subito nelle mani della Roma, che nei primi 45’ si vede infastidita dagli avversari solo in occasione di una punizione innocua, che diventa pericolosissima grazie all’assist per Inglese offerto dal solito, improponibile, Bruno Peres.

In una domenica in cui Nainggolan non è brillantissimo, con Schick che si muove invece bene e va vicino al goal, la Roma patisce un po’ di atavica bontà calcistica (al 24’ Gerson avrebbe dovuto – iperbole – cambiare i connotati di Sorrentino per la violenza con cui il suo sinistro sarebbe dovuto partire) e quella difficoltà a ridurre il gap tra mole di gioco sviluppata e goal realizzati.

Se le scelte e le tempistiche dei cambi di Džeko e Perotti sono corrette, non altrettanto – dal mio punto di vista – lo è la decisione di affidarsi, con Florenzi a disposizione, alla gioventù acerba di Under, che pecca con tutta la sua ingenuità nel momento in cui perde secondi preziosi restituendo, nel punto più favorevole per le perdite di tempo avversarie, un pallone al Chievo.

Detto che al 74’ non c’è certezza, dalle immagini proposte, che Džeko crossi quando il pallone ha superato la linea, mentre è sicuro che Tomovic lo “stoppi” con il braccio largo in area, la Roma lascia due punti che fanno pesare ancora di più quelli persi contro il Genoa; nulla è compromesso, comunque, visto l’equilibrio generale in vetta, ma i giallorossi devono trovare la chiave per segnare di più rispetto a quanto producono: a Di Francesco le valutazioni per migliorare in questo.

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