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EDICOLA. Sogno finale

IL MESSAGGERO (M. Caputi) – Neanche il più inguaribile degli ottimisti avrebbe mai pronosticato un momento come questo. Immaginare che la Roma sarebbe arrivata a giocarsi l’accesso alla finale di Champions League poteva essere solo un sogno che invece, gara dopo gara, si è tramutato in una splendida realtà. Il 5 a 2 nell’andata di Anfield restringe pesantemente il campo delle possibilità giallorosse ma, come ripete da giorni Di Francesco, bisogna assolutamente crederci, in maniera forte e convinta, fino all’ultimo.

Ci devono credere per primi i calciatori e altrettanto i tifosi: il loro sostegno sarà fondamentale. L’Olimpico dovrà essere un tutt’uno con i giocatori in campo, in un tripudio di colori, voci e cuori giallorossi. La Roma è chiamata a un’impresa, l’ennesima dopo quella storica realizzata con il Barcellona. Quella è stata praticamente una partita perfetta, nulla toglie che possa essere ripetuta, la Roma ne ha la forza e le potenzialità.

Del resto, non si arriva a questo punto per caso o buona sorte: il cammino è stato arduo, per alcuni era addirittura proibitivo, a partire dal girone, passando per lo Shakhtar e quindi al confronto “impossibile” contro Messi e compagni. La squadra di Di Francesco, con il suo gioco moderno, intenso e offensivo, in pieno stile europeo, si è costruita i successi che l’hanno portata alle porte della finale, guadagnandosi rispetto e credibilità internazionale. I Reds, con

Salah in testa, ne hanno coscienza, pur forti del cospicuo vantaggio. Qualunque sarà l’esito della sfida contro il Liverpool, la Roma ha già posto solide basi sulle quali poggiare le proprie ambizioni e il prossimo futuro. Già oggi meriterebbe complimenti incondizionati per quanto realizzato. Meglio non precorrere i tempi, ci sono ancora 90 minuti da giocare, il sogno non si è ancora interrotto, aspettiamone il finale perché bisogna crederci.

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