COLPI DI TACCO di Mario BIANCHINITOP

COLPI DI TACCO di Mario BIANCHINI

“Ciao Maringa, arrivederci”…

(Fantasia di mezz’estate…)

Dalla capitale dell’iporisia giunge sornione uno squillo al cellulare, sciaguratamente ironico, attaccabrighe.

Non ci voleva in questi giorni di luglio pieno, quando stai schiacciando una pennichella.

La voce di un’amica iuventina, mai apparsa così stridula, mi spiattella :” Romanisti, siete rimasti a piedi. Noi inseguiamo Ronaldo e voi state appresso alle farfalle”.

Le stanche membra hanno un sussulto, si drizzano le orecchie, il naso emette fuoco e fiamme.

Che faccia tosta, anche le pulci hanno la tosse.

Sono romanista, molto fumantino quando c’è di mezzo la madama.

Bando alla pennica, ai 36 gradi.

Non mi tiro indietro.

Parto lancia in resta, a guisa di uno scatenato Ettore Fieramosca, nella disfida di Barletta.

Mi ispiro al grande Alberto Sordi e ribatto prontamente ” Senti bella, hai voluto provocarmi e io me te magno”

Sarebbe troppo facile ammansirla rimembrando il giorno in cui, senza ritegno, la furbacchiotta ordinò ad un impiegato iscritto a libro paga, di annullare il gol di Turone. E’ sempre bene ricordarlo. Fa parte del degalogo di ogni giallorosso.

Servito l’antipasto, che il banchetto abbia inizio.

Da giornalista, ho frequentato per 40 anni l’ “aria” bianconera,

carpendone gli anfratti più segreti.

So come trattarli, dove colpirli.

“Questa tua chiamata puzza di bruciato. Mi sfrugugli su Ronaldo del quale siceramente non ce ne po’ frega de neno, per non cascare indietro.

Non vorrei che a Torino foste rimasti paralizzati dallo spavento leggendo che la Curva Sud è sold-out, non basterà l’Olimpico a contenere l’ entusiamo, Monchi sta allestendo una squadra di campioni. Ognuno vale 10 iuventini . Eusebio Di Francesco cerca prede da sbranare”

-Si, vabbè , ma noi abbiamo Cristiano Ronaldo-

“Ti racconto una storiella, poi passo e chiudo:

Sicuramente ti sarà nota la favoletta di Esopo sulla volpe e l’uva.

 

La volpe Maringa

 

 

 

Bene , essa ha bisogno di un prologo, o se vuoi di un antefatto chiaro, preciso, irrevocabile.

Noi romanisti siamo gente speciale.

Veniamo al mondo con la camicia giallorossa. Cantiamo l’inno più bello dell’universo. Giallo come er sole, rosso come il er core mio. Niente da spartire con le strofette dello Stadium.

Il sudore romanista bagna magliette oneste.

Dal Campidoglio al ‘ Cuppolone’ , al Colosseo scorrono nastri di zucchero filato, morbidi, dolci, a cucire le tante anime della capitale politica, religiosa,archeologica.

E’ tutto un fiorire di storie antiche e moderne.

Una passeggiata che incanta perfino in Paradiso dove santi, poeti, scrittori , non riescono a capacitarsi di tanto splendore .

Il Grido Forza Roma è una palla di cannone.

Sulla coscienza non abbiamo alcun “Turone ” che non si tratti del nostro Sergio vilipeso e maltrattato.

Ergo, siamo i migliori al mondo senza contare le simpatie della Luna, del Sole, di Marte, di Mercurio e di tutti i pianeti messi insieme.

Ho sbragato, non ne potevo più !!!

– Si, vabbè, ma noi abbiamo Cristiano Ronaldo, insiste la birichina-

Lasciami continuare.

Nella vigna di Esopo c’è un traliccio in cima al quale ci sono grappoli genuini. Racchiudono passione, amore, giallorossi. germogliati sulla terra del sole e del mare.

Ma non riuscirai neppure a sfiorarli.

Povera cocca, ti piacerebbe toccarli e magari imitarli nella landa grigia dello Stadium. Roba fina, altro che Cristiano Ronaldo.

Però non ti abbacchiare. Accadde la stessa cosa alla volpe Maringa, furba e presuntuosa.

Si spremette pure le budella a saltare sulle zampe.

Anche lei chiamò Ronaldo, e per giunta Messi e Neymar.

“Prestatemi il groppone, devo raggungere quell’uva”.

Niente da fare. Se ne andò bofocchiando ‘ non mi interessa. era uva acerba ‘.

I grappoli irridenti, bruniti , accarezzati dal sole, colmi di nettare di Bacco , la guardavano dall’alto

“Dolce, amorevole volpe, continua a saltare.

Ansimi, ti affatichi, ci fai quasi tenerezza”.

Cara amica, adesso chiudo. .

Mi hai rotto anche le…pile del cellulare.

Ciao Maringa, arrivederci !



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