COLPI DI TACCO di Mario BIANCHINITOP

COLPI DI TACCO di Mario BIANCHINI

Calendario, che passione! Bucarono Dino Viola, Niels Liedholm, giocatori, giornalisti…

Calendario, che passione. Sogni, speranze, auspici dei tifosi li ritrovi ammucchiati accanto all’urna del sorteggio.  Una cerimonia tanto cara al popolo di chiromanti, chiaroveggenti, di simpatici sbruffoni.  Non aveva fatto in tempo a venir fuori la pallina dell’ultima accoppiata, quando una cascata di commenti, di previsioni conquistava salotti, pubs , ombrelloni montanari e marinari.

“Qui metto un bel due, macchè questo è uno fisso, io vedrei meglio un pareggio ” e via discorrendo. Scorrono date, giornate, si stilano classifiche, si mettono in preventivo punti, vittorie, pochi pareggi e zero sconfitte.
Succede sempre così da quando fu inventata la schedina del Toto.

Il calcio è un gioco perfido. Sfugge a pronostici , previsioni , è imprevedibile, può sempre accadere di tutto. Non di rado riserva sorprese come accadde tantissimi anni fa in uno degli episodi più esilaranti , tanto umoristico da tornare in mente ogni volta in cui si parla di pronostici.

Una storia amena, tutta da raccontare.

Correvano gli anni 80, gli anni ruggenti della Roma-scudetto targato Viola-Liedholm. Il “fattaccio” avvenne nella hall di un albergo della periferia di Genova dove la Roma, dopo aver assolto all’impegno di campionato contro la Sampdoria, sarebbe volata in Inghilterra per affrontare l’ Ipswich in coppa.

Una trasferta come tante. Come al solito, con puntiglio certosino, Liedholm era riuscito a scovare uno degli hotel più tristi ( “i ragassi non devono distrarsi ” ) della riviera ligure. Ne facevano le spese pure gli incolpevoli cronisti. incluso il presidente Viola rassegnati allo sbadiglio. Sembravamo anime in pena in quel sabato pomeriggio, quando a qualcuno venne in mente un’idea , mai immaginando che sarebbe rimasta scritta nella storia.

“Giovanotti, tanto per ingannare il tempo, giochiamoci un sistemino al Totocalcio “. La proposta ebbe l’effetto di un sasso nello stagno. In un baleno la hall torno a rianimarsi. Sotto lo sguardo divertito del presidente Dino, il quale propose di allargare l’assemblea, fu convocato il “barone ” Nils, maestro di calcio in grado di sbancare il toto, Pruzzo , Bruno Conti e Maldera come rappresentanti della squadra.

Come dire l “intellighenzia ” del calcio intorno alla schedina.
Fra battute da caserma, risate e sghignazzi, si cominciò a scorrere la schedina. Non si riusciva ad andare avanti. Ognuno diceva la sua fin dalla prima partita.
Pregammo il presidente Viola a dirigere l’orchestra.
“Non mi mettete in mezzo, io di calcio non so nulla. Partecipo al gioco, mi sto divertendo da matto. Pago la mia quota, per il resto spicciatela tra voi ”
Insomma scherzo sì, ma attenti alla reputazione. L’episodio avrebbe fatto il giro dei giornali. Alla fine nessuno aveva voglia di rischiare il proprio nome.

La discussione andò avanti per un pezzo. Spiccava il vocione dell’eterno ragazzo Roberto Pruzzo : “siete dei conigli, Io ci metto la faccia segnando un grappolo di gol, che volete di più ?”.
Con quella uscita, anche il centravanti si era defilato. Gli altri tergiversavano, prendevano tempo .
Segretamente ci sentivamo aspiranti milionari. E quando ricapita di giocare al toto in compagnia di tanto “sapere” di calcio ?

Ma tutto stava per naufragare quando lo stesso Dino Viola, smanioso di sapere come sarebbe andata a finire , fece valere il peso di presidente :”Tagliamo la testa al toro, basta discussioni. Ognuno sponga la sua idea lasciando l’ultima parola a Liedholm.”
Applausi, battimani.

Lo svedese non aveva alcuna voglia di accollarsi la responsabilità, ma non fece in tempo ad opporsi.
Quelle “carogne” di giornalisti gli si precipitarono incontro e prima che potesse dire una parola lo abbracciavano, lo lodavano ” bravo barone, con te saremo in buone mani”.
Un scenetta esilarante che ancora mi porto appresso.

I novelli “Ponzio Pilato” illustravano i loro 1-X-2, Nils li siglava.
Come Dio volle, si giunse al termine richiamati dal profumo di pesto.
Sistemino compilato, schedina pronta per essere giocata Non rimaneva che tuffarsi sugli spaghetti con un occhio all’aragosta.
Domani saremo tutti ricchi.
Salimmo sul volo per l’Inghilterra stringendo patto con il comandante.
In quell’epoca non esistevano computer e cellulari. Lo spoglio delle schedine veniva effettuato a mano.

“Comandante ci avverta Stiamo spettando il comunicato del Totocalcio”

Il comunicato giunse come un fulmine a ciel sereno sulla comitiva romanista. L’Italia era stata invasa da decine di “13” ma con l’eccezione degli improvvisati giocatori. Essi avevano totalizzato soltanto sei pronostici fra l’imbarazzo generale.

Si stentava a credere che nessuno dei partenti per Ipswich fosse riuscito ad azzeccare almeno un “11”
Ci precipitammo in processione verso Niels Liedholm gridando ad alta voce “Maestro di calcio, ci hai fatto fare una bella figura, non finiranno di riderci addosso..”
Il Barone rimase di ghiaccio e alla fine se ne uscì con una delle più famose battute negli annali : “ma davvero abbiamo fatto soltanto sei ? Non lo facciamo sapere in giro…”.

Dolce, amorevole “Barone” : neppure la sua scienza riuscì a sfatare l’imponderabile gioco del football…
Avete ancora voglia di sfogliare il calendario e di formulare previsioni ?



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