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TORINO-ROMA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Quando il commento inizia prima del triplice fischio, vuol dire che il risultato non è più in bilico o, in alternativa, che non ci si aspetta più nulla dai minuti che restano. Per Torino – Roma sposiamo in toto la seconda ipotesi, soprattutto per la china discendente, a livello agonistico, del secondo tempo. Poi passi in vantaggio ed è inaspettato viagra da classifica. Però meritato, suvvia.

Che tipo di ostacolo doveva e poteva rappresentare il Toro di Mazzarri? Esattamente quello che ha rappresentato sul terreno del suo Olimpico, con senno tattico e folate di verve agonistica, spesso provocate da Iago Falque, il che non giustifica il prevedibile ricicciare delle sue vedove.

Dice: ma Dzeko non lo toglie mai? No, e nemmeno noi, come dimostra la consistenza delle occasioni capitategli sui piedi e sulla testa. Poi arriva il gol, che è pillola di repertorio, condensato di classe anche solo per come impatta la sfera. E mettice ‘na pezza.

E Olsen? E Pastore? Rivedibili entrambi, ma vale anche per il Ronaldo di Verona, fatte le debite proporzioni. Il Flaco è delizia di tocco, che quando non risulta decisiva te lo fa catalogare nell’odiosa schiera dei “fine a sé stesso”, anche perché la palla potenzialmente decisiva gli capita sul piede e lui sembra ondeggiare al vento dell’indecisione. Il portiere convince globalmente, la lasciateci per scaramanzia i patemi d’animo, perché Tranquillo non fece mai una bella fine.

Mazzarri sbraita, urla, poi la solita lacrima sul viso fino al cartellino. Visto e rivisto, come un film d’essai che non ebbe mai prima visione.
Qualche ragione può averla, ma la sceneggiata pare obbligatoria. ‘Nghè.

Justin Kluivert? Ciccia e gioia di vivere al contempo, come quando vai a mangiare una grigliata con una bella figliola. Se ne va e sembra acquisire lucidità col crescendo dell’azione. Lo immaginiamo all’Olimpico, col pubblico che accompagna le sue folate. Facce ride ragazzi’.

Cos’ho in tasca, alla fine? Tre puntarelli venuti fuori dalla slot della maggiore caratura tecnica e una sensazione: di Cristante saremo sempre più contenti.

 

 

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