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EDICOLA. Da De Rossi ai Pellegrini: torna di moda l’italianismo

IL MESSAGGERO (Ferretti) –  Fino a qualche tempo fa si esultava perché nell’undici figurava il solo El Shaarawy come rappresentante italiano della Roma. Stefan poi, è pure mezzo egiziano. A Empoli ce n’erano addirittura cinque. Il vento sta cambiano, signori, direbbe qualcuno. Santon, Lu. Pellegrini, De Rossi, Lo. Pellegrini e, sempre lui, El Shaarawy.

Sarà contento il ct della Nazionale, Roberto Mancini, che per adesso ignora Santon, pur conoscendolo bene, De Rossi ed Elsha, ma lascia Lu. Pellegrini a Di Biagio (per ora) e punta sul solo Pellegrini (Lo.) Florenzi a Empoli è entrato in campo nella ripresa, altro italiano, così come Cristante, altro italiano pure lui. Cinque subito, dunque, più due dopo. Si grida al record perché quel dato non lo si vedeva dal 31 maggio del 2015, quando la Roma, ottenuta la qualificazione alla Champions League, schiera con il Palermo nell’ultima giornata cinque italiani nell’undici titolare: Florenzi, Balzaretti, Astori, De Rossi e Totti (in panchina De Sanctis, Verde e Lorenzo Pellegrini).

Da notare la presenza di Balzaretti, al quale Garcia regalò la soddisfazione dell’ultima, visto che da lì a poco ha smesso col calcio e la Roma lo ha ricollocato come dirigente. Oggi il club giallorosso è nel pieno della strada dell’italianismo, a partire dall’allenatore, primo italiano (a parte Andreazzoli, considerata soluzione tampone) degli americani. In rosa oltre a quelli citati di Empoli va aggiunti Zaniolo, già nelle mire di Mancini. Infine, c’è Mirante, che è il secondo di Olsen. Il centrocampo è il reparto più folto, l’attacco quello più vuoto (c’è il solo El Shaarawy). Nove più l’allenatore. Qualcosa si è mosso.

 

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