PENSIERI E PAROLESTAGIONETOP

PENSIERI E PAROLE di Paolo MARCACCI

I diffidati andrebbero preservati tutti, potendoselo permettere. Ma comprendiamo bene che non è una questione d’attualità. – Ma come – potrebbe obiettare il lettore – Si gioca domani sera a Frosinone e non sarebbe una questione attuale? –

Ebbene, l’impegno agonistico imminente, al quale seguiranno veri e propri scontri diretti ravvicinati, tra derby di campionato e ritorno di Champions col Porto, diventa secondario rispetto a ciò che, con cadenza ormai regolare, arriva a perturbare l’orizzonte giallorosso, già di per sé non del tutto sereno.
Certi rumors, o se preferite certe indiscrezioni, non vengono fuori per caso e meno che mai accidentalmente. Escono perché qualcuno, anche se magari uno soltanto, vuole che escano, per qualche motivo. Poi in poche ore acquisiscono lo status di vera e propria notizia, perché si arricchiscono di particolari pruriginosi. Ecco perché nel corso della giornata di ieri prima si è diffusa la notizia di un contatto tra la Roma e Maurizio Sarri, officiato da Franco Baldini a un emisfero di distanza; poi, si è cominciato addirittura a scrivere di scenari tattici venturi, addirittura con Zaniolo omologo del Mertens partenopeo in quello che fu il 4-3-3 del tecnico toscano.
In mezzo, sta Eusebio Di Francesco, che in conferenza è obbligato a non perdere le staffe; che si sforza di ricordare all’uditorio quanto sarebbe più appassionante parlare di calcio giocato; che si è già trovato qualche mese fa a convivere con lo “spettro” di Paulo Sousa e che ora si ritrova alle prese con quello più ingombrante (speriamo non più destabilizzante) dell’attuale tecnico del Chelsea.
Una cosa ci preme dirla e nel caso l’avessimo già detta ci preme ribadirla: quale che sia il giudizio tecnico – tecnico, ribadiamo – che daremo sul suo operato a fine stagione, non potremo non considerare perlomeno due attenuanti, tutt’altro che generiche a nostro avviso: il fatto di non aver mai potuto scegliere tra tutti gli effettivi della rosa e la capacità di convivere per gran parte della stagione con voci e “spifferi” destabilizzanti. Questo sia nel caso che siamo suoi detrattori, sia nel caso che invece si faccia parte della schiera degli estimatori. Ci sembra il minimo sindacale di onestà intellettuale.
Nel frattempo, nella distrazione generale va in scena il presente della Roma, che gioca per i suoi obiettivi. Proprio per questo, non si dovrebbe giocare con gli obiettivi della Roma.

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