DE SANCTIS “Non abbiamo mai pensato di cedere Riccardi, Celar, Bouah e Calafiori”
Questa mattina, durante la presentazione del neo acquisto giallorosso Kalinic, a rappresentare la società c’era il dirigente Morgan De Sanctis. I giornalisti presenti hanno approfittato della sua presenza per alcune domande sul mercato giallorosso. Queste le sue risposte:
“Oggi presentiamo Kalinic, punta centrale che ci potrà dare una grandissima mano. Non avrà nessun tipo di necessità di ambientrarsi e siamo convinti di aver rinforzato la squadra anche in questo settore”.
Cosa è successo con Bianda?
“Siamo soddisfatti di quello che è successo in sede di mercato se consideriamo i ragazzi della Primavera a cui abbiamo dato la possibilità di costruirsi una carriera più brillante possibile. Biandà abbiamo ritenuto non essere il caso di esporlo a dei rischi che avrebbe avuto non avendolo sotto il nostro occhio. Contiamo di migliorarlo e sarà un assoluto rinforzo per la Primavera”.
Avete il rimpianto di aver perso Cangiano?
“E’ stato un sacrificio, la direzione che è stata presa nel settore giovanile è quella di fare in modo che i ragazzi che iniziano un percorso possano mantenere un livello alto anche con un nuovo parametro di stipendi. Quando ci sono ambizioni che superano quei parametri, la Roma non farà più un certo tipo di trattativa. Già i nostri parametri per la primavera sono molto alti. Ho verificato che avere giovani con contratti economici molto alti crea un problema nella collocazione post settore giovanile. Possiamo porre rimedio circoscrivendo nuovi parametri alti, ma daremo la possibilità ai giovani di mettersi in mostra, con gli altri siamo disponibili a trovare una collocazione che soddisfi sia il calciatore che la Roma.”
Riccardi è stato mai vicino alla Juventus nella trattativa Rugani?
“Mai, e dico mai abbiamo pensato di privarci di Riccardi, Celar, Bouah e Calafiori. La Roma, se ha nel proprio settore giovanile prospetti importanti, li tiene e gli fa fare il percorso giusto con nuovi parametri di crescita. Abbiamo avuto nel settore giovanile romani e romanisti, ora si è un po’ globalizzato, ma il concetto che rimane è chiarissimo: chi vuole rimanere, chi rivendica il diritto di essere romano e romanista deve dimostrarlo con i fatti. Sono concetti culturali rigorosi del nuovo settore giovanile.”