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Fonseca spreme la Roma

(IL TEMPO, Austini) L’ultimo sforzo di un ciclo terribile. Fonseca vuole spremere fino all’ultima goccia di sudore i suoi fedelissimi prima della sosta che la Roma aspetta come un sollievo. Domani la settima (e ultima) gara in tre settimane a Parma, per blindare il terzo posto e dimenticare la beffa europea di Moenchengladbach.

Giocheranno sempre i soliti, perché tra infortuni, recuperi appena completati e bocciature il tecnico ha potuto, ma anche voluto, cambiare ben poco di volta in volta. Rispetto alla gara di giovedì scosso, al Tardini dovrebbe esserci un sola innesto: Spinazzola a destra al posto di Santon. Chi pensava di rivedere Diawara dal 1’ e Mancini di nuovo arretrato in difesa resterà molto probabilmente deluso: l’africano appena rientrato dopo la lesione al menisco non ha infatti la condizione per giocare una gara da titolare. Possibile cambio come in Germania quindi, ma non ancora pronto a riprendersi il suo spazio nella Roma com’era riuscito a fare prima dell’infortunio. In mediana rigioca Mancini mentre tocca di nuovo a Fazio, nonostante gli errori (e il gol segnato) in Germania, fare da spalla a Smalling. Lui che era finito in panchina nel primo giro di «tagli eccellenti» operati da Fonseca (che ha coinvolto persino Florenzi).

Mal’impressione è che la conferma dell’argentino sia più un obbligo che una scelta: Cetin è squalificato, Juan Jesus ha perso parecchia strada nelle gerarchie dell’allenatore. Non possono fermarsi gli stakanovisti che stanno tirando la carretta dal 20 ottobre; Dzeko è subentrato quei giorno a Genova contro la Samp con tanto di maschera per sostituire Kalinic e non è più uscito, Smalling, Kolarov e Veretout (oltre a Pau Lopez) hanno fatto sei su sei senza perdersi un minuto e si apprestano a completare l’enplein a Parma. Ha ritrovato continuità anche Pastore, che in attesa del rientro di Pellegrini – previsto dopo la sosta – occupa la casella di trequartista centrale, con Zaniolo spostato ormai stabilmente sulla fascia destra, mentre Kluivert è stato sempre scelto a sinistra tranne quando era squalificato. Perotti e Under non sembrano avere ancora la condizione per insidiare gli esterni titolari: l’argentino è entrato male sia col Napoli sia contro il Borussia ed è apparso piuttosto nervoso, mentre il turco è stato fuori un’eternità e deve riacquistare brillantezza per sfruttare al meglio le sue caratieristiche negli spazi. Dopo la sosta si aprirà un altro ciclo di sette partite – cinque in campionato e due decisive in Europa League – stavolta diluito in due mesi. Fonseca potrà di nuovo contare su Mhitaryan e Pellegrini, ma dovrà fare i soliti scongiuri per gli impegni delle nazionali. Trigoria si appresta a svuotarsi in un un momento cruciale della stagione: follie del calendario mondiale, come ricorda spesso il portoghese.

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