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PARMA-ROMA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Trasferta godereccia, quella di Parma: nelle premesse, sempre; perlomeno fino al caffè. Poi si esce, comunque soddisfatti, dall’osteria di turno e ci si avvia verso il “Tardini”: lì fioriscono le insidie, quindi bisogna essere bravi ad anticiparle. 

Parma – Roma arriva quando la giornata di campionato ha già fornito partite pirotecniche e giocate da ricordare, così come certificazioni di stati di crisi e fibrillazioni societarie. Molti di questi destini, tra l’altro, intersecano la lotta sempre più serrata per il quarto posto. 

C’è Spinazzola, sul lato destro basso della Roma. Fonseca ha preso un rischio, evidentemente, perché l’ex atalantino alza bandiera bianca al minuto 26. Tocca a Santon, che col senno di poi – quello in virtù del quale siamo tutti bravi – sarebbe dovuto partire dall’inizio. Non (ri)solleviamo la questione Florenzi perché Fonseca da quella parte non lo vede. Capiremo se lo ritiene spendibile in altre zone di campo, magari anche oggi pomeriggio. 

Partita, almeno nel primo tempo, tra le più noiose dell’intera giornata di campionato: possesso palla appannaggio della Roma, come tradotto dalle percentuali, ma con le conclusioni, alcune delle quali pericolose, effettuate tutte dal Parma. Dati che traducono una comprensibilissima sintomatologia da stanchezza, al termine di un ciclo intensissimo. Va in archivio così il primo tempo, segnato anche, as usual, da un gomito troppo alto di Zaniolo che Fabbri sanziona senza esitazione col giallo. La gestualità c’è, l’accentuazione di Gagliolo ancora di più. 

Ricomincia apparentemente allo stesso modo, la contesa; poi ci si rende conto del fatto che sono aumentati i falli, segno che l’agonismo viene esasperato dalla stanchezza. Al minuto 55 Kolarov, con esecuzione mirabile dalla lunetta, trova il palo su punizione. Occasionissima, ma è anche il primo tiro della Roma, sostanzialmente. Fuori Pastore, ancora una volta in grado di cantare da usignolo ma anche di portare la croce, dentro Ünder. Poi, Diawara per Fazio. 

In mezzo, il gol di Sprocati per il Parma, con conclusione anche fortunosa, se vogliamo, di controbalzo, al minuto 67. Ma gli episodi fanno anche cercati: il Parma menomato di oggi lo ha fatto, con i mezzi, pochi, che ha avuto in dotazione. 

Dieci minuti dopo si sveglia Zaniolo, che con un sinistro secco chiama Sepe all’intervento. Squillo di Ünder al minuto 82: sinistro secco, a spiovere, troppo centralmente però. 

Non pervenuto Dzeko, oggi. Ci sta. Non ha mai tirato il fiato. 
3’ di recupero: che accade? Più nulla, tranne un ultimo tentativo impreciso di Zaniolo. La Roma ha bisogno di riposare; detto questo, alla vigilia avremmo giudicato deludente anche un pareggio.

Invece, raddoppia Cornelius

Partita noiosa

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