ACCADDE OGGI… 17 dicembre: 1989. La Roma ‘operaia’ del Flaminio va in paradiso…
C’era una volta Roma-Juventus… Ma in chiusura degli anni 80 sono più i bianconeri che i giallorossi a ritrovarsi davanti ai camino per ricordare con malinconia certe stagioni ruggenti. La Roma di Radice, una Roma operaia, diversa da quella che Falcao sublimava col suo talento e Pruzzo rendeva concreta con i gol, ma almeno nello spirito abbastanza vicina alla Roma del passato, cha saputo far rivivere ieri ai Flaminio antiche suggestioni, aggiudicandosi una sfida che ora in casa Boniperti lascia solo misere illusioni infrante. La Juventus degli equivoci, troppo cupamente sovietica per essere anche un po’ italiana, e paradossalmente anche con troppi italiani proletari, s’è ufficialmente tirata fuori dai giochi dei grandi: i sogni scudetto non possono abitare lì dove staziona gente che Michel Platini fino al 1981 non avrebbe neanche fatto entrare negli spogliatoi
Cosi è finita con i romanisti che inneggiavano alla ritrovata grandezza e Gigi Radice, braccia alzate al cielo, che salutava la folla tutta in piedi. Radice per come è riuscito a far quadrare certe cose (e non era facile perché anche la Roma sul piano della qualità non è granché) e per il carattere che ha dato a giocatori modesti sul piano temperamentale, è da considerare tra i maggiori protagonisti del felice pomeriggio assieme a Bruno Conti, l’unico filo che lega la Roma di ieri a quella di oggi, e Stefano Desideri.
Corriere della Sera
STAGIONE 1989/1990 – XVI Giornata
Roma, Stadio Flaminio – 17 dicembre 1989
ROMA – JUVENTUS 1-0
RETI: 68′ Desideri
ROMA: Cervone, Berthold, Nela (84′ Piacentini), Di Mauro, Manfredonia, Comi, Desideri, Conti (81′ Pellegrini), Voeller, Giannini, Rizzitelli
All.: Radice
JUVENTUS: Tacconi, Bruno, De Agostini, Galia, Brio (81′ Napoli), Fortunato, Alejnikov, Rui Barros, Zavarov (81′ Serena), Marocchi, Casiraghi
All.: Zoff
Arbitro: Agnolin
