RASSEGNA STAMPA

Come cambieranno gli stadi?

(CORRIERE DELLA SERA) Alcuni esperti sostengono che gli stadi potrebbero rimanere chiusi al pubblico addirittura per 18 mesi. Se così fosse, anche la prossima stagione calcistica verrebbe disputata interamente a porte chiuse. A tentare di spiegare come potrebbero essere gli stadi del dopo-Coronavirus è intervenuto Mark Fenwick, tra gli architetti più importanti al livello internazionale, che ha rilasciato un’intervista al quotidiano in cui spiega che i concetti chiave saranno controlli, distanziamento ed automatizzazione.

La capienza andrà ovviamente ridotta e andranno sperimentate le tecnologie ‘no-touch’ per evitare contatti non necessari. Non uno scherzo per lo stato in cui versano gli stadi italiani. Controllo della temperatura all’ingresso e scanner facciali per evitare la perquisizione delle forze dell’ordine, Qui sorge il problema: le mascherine, che sarebbero state vietate fino a qualche mese fa per consentire il riconoscimento, saranno invece obbligatorie.

Per gli acquisti all’interno dello stadio tutto si farebbe via smartphone per evitare assembramenti. Addio alle maniglie sulle porte, che andrebbero automatizzate, mentre i tifosi verranno messi a sedere per limitarne il raggio d’azione.

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