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DIVAGAZIONI ROMANISTE… Stars and Stripes…

di Franco BOVAIO – A due giorni dal voto per le presidenziali degli Stati Uniti del 3 novembre che tutto il mondo attende per sapere se vincerà ancora Trump o lo sfidante Biden anche all’Olimpico andrà in scena un duello tutto a stelle e strisce. Quello tra i giallorossi dei Friedkin e la Fiorentina del simpatico italo-americano Rocco Commisso, che a Firenze sta combattendo la stessa battaglia per lo stadio che la società giallorossa sta portando avanti a Roma. Perché gli americani sanno bene come funzionano le regole dello star sistem. E sanno anche che normalmente, per fare uno stadio, non ci dovrebbe volere un decennio …

Sulla carta la partita a “Stars and Stripes” di domenica pomeriggio si preannuncia spettacolare per i tanti campioni che la giocheranno. Perché secondo noi Friedkin senior e Friedkin junior (che ormai non si perdono una partita della loro Roma e che, anche per questo, sono già nelle simpatie di tutti i romanisti) hanno costruito una squadra che potrebbe diventare la mina vagante del campionato. In attacco ha tanta classe grazie al trio Mkhitaryan-Pedro-Dzeko. In mezzo al campo, dove domina l’ex fiorentino Veretout, ha forza fisica e piedi buoni. In difesa ha l’entusiasmo e la gioventù dei “ragazzini” Kumbulla, Mancini e Ibanez mescolati all’esperienza di Mirante e Smalling, oltreché a quella dei due grandi “vecchi” Fazio e Juan Jesus.

E poi i Friedkin si sono avvicinati bene al mondo giallorosso, mantenendo quel basso profilo che ci pare perfetto per una città fatta sempre di eccessi (nel bene e nel male) come la nostra. I Friedkin sono arrivati a Roma senza fare proclami roboanti, non si sono buttati vestiti nelle piscina di Trigoria, ci hanno messo e ci stanno mettendo i soldi che servivano e che servono per risanare il bilancio. Ecco, tornando alle ormai imminenti elezioni statunitensi, potremmo dire che in questo i Friedkin ricordano un po’ Biden, mentre Commisso, per il suo modo di occupare sempre la scena in modo dirompente e sanguigno, ci sembra di più Trump. Anche se non sappiamo quali sono le preferenze politiche degli uni e dell’altro. Anche Commisso ha costruito una Fiorentina che ci piace, ma della quale Iachini deve ancora trovare la quadratura. Lui che, come Fonseca, è dall’inizio della stagione sulla graticola, tanto che del loro esonero si parla una volta sì e l’altra pure. Anche se poi sono sempre sulla loro panchina.

Roma-Fiorentina, infine, è anche una partita che ci riporta alla mente tanti ricordi dei bei tempi passati. Dal gol di testa di Pruzzo su assist di tacco di Falçao ai due mitici “Giancarli” col numero 10: “Picchio” De Sisti, che è stato un idolo di entrambe le tifoserie e Antognoni. Il campione che il presidente Viola aveva quasi regalato alla Roma stellare (ma stavolta senza riferimenti all’America) della prima metà degli anni ’80. Era talmente fatto tutto al punto che lo stesso Antognoni ha spesso raccontato di aver anche visionato un “appartamentino” a Piazza di Spagna dove sarebbe andato a vivere una volta che il trasferimento si fosse materialmente concretizzato. Invece poi il tutto è saltato, lui è restato alla Fiorentina e la Roma ha perso l’opportunità di tesserare uno dei più grandi centrocampisti della storia del nostro calcio.

Buona partita, dunque. Con l’augurio che stavolta le “stars” giallorosse brillino di più di quelle viola, alle quali possiamo tranquillamente lasciare le “stripes” della bandiera degli States.

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