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DIVAGAZIONI ROMANISTE… La Roma e Maradona

di Franco BOVAIO – “Oh mamma, mamma, mamma … ho visto Maradona”. Eh si, data l’età ormai avanzata sono uno dei fortunati che l’ha potuto ammirare dal vivo. All’Olimpico come al San Paolo, che presto gli verrà intitolato.

Ma l’ho visto da avversario, ovviamente, contro la mia Roma. E confermo che vederlo giocare dal vivo era davvero uno spettacolo, come hanno detto e scritto già in molti. Aggiungo che mi sono divertito anche moltissimo a vederlo soprattutto perché contro il suo Napoli la mia Roma ha spesso vinto (4 volte), soprattutto pareggiato (6 gare) e raramente perso (2 partite). Un bilancio più che positivo nonostante Maradona le abbia segnato 5 gol in 12 partite, ma 4 su rigore e solo 1 su azione. Quello, bellissimo, che fece al 1’ del secondo tempo nell’unica vittoria del suo Napoli a Roma: l’1-0 del 26 ottobre 1986, alla settima giornata del campionato che poi si sarebbe chiuso con il primo scudetto del Napoli. Che noi romanisti festeggiamo con loro, visto che era ancora in piedi un bel gemellaggio che, in occasione del nostro scudetto dell’83, aveva portato a casa mia e poi allo stadio insieme a me un amico napoletano della Curva B. Salito a Roma proprio per festeggiare insieme il tricolore di Viola, Liedholm, Falçao e Agostino. Altri tempi, altro calcio.

Ma torniamo alle sfide tra la Roma e il Napoli di Maradona, che spesso veniva marcato in modo stretto e serrato da Emidio “Leone” Oddi, che ancora se lo ricorda e che, nonostante il compito arduo che aveva, una volta ha anche fatto gol. Quello del momentaneo 0-2 di Napoli-Roma 1-2 del 6 marzo 1988 (prima aveva segnato Giannini, poi è andato in rete Careca). Quella è stata una delle 2 vittorie che la Roma ha conquistato a Napoli ai tempi di Maradona. L’altra, sempre per 2-1, era stata quella del 12 dicembre 1994, nella prima partita in cui i miei giallorossi hanno affrontato il Mito, che quel giorno, però, si inchinò ad un altro Mito, Falçao, autore del primo gol della partita. Che poi sarebbe stato anche l’ultimo della sua vita con la Roma, perché subito dopo quel match il ginocchio ricominciò a dolergli e poi non giocò più in maglia giallorossa. L’altre rete fu un’autorete, di Marino, che regalò il successo alla Roma dopo il momentaneo pareggio di Bertoni. Un altro argentino eccezionale che era arrivato a Napoli sempre nell’84, insieme a Maradona, ma dalla Fiorentina.

A quelle due vittorie “napoletane” della Roma si aggiungono poi le due “romane”, indimenticabili per ognuno di noi che le ha vissute allo stadio. Ci riferiamo al 2-0 del 26 gennaio 1986 con i gol dei biondi Gerolin e Boniek (con la Roma di Eriksson già impegnata nella cavalcata-rimonta sulla Juve che poi sarebbe finita malamente contro il Lecce) e all’1-0 del 31 dicembre 1988 con la zuccata di Rudi Voeller sul finire della partita che ci ha fatto festeggiare alla grande quel Capodanno.

Insomma, contro Maradona la nostra Roma è andata più bene che male e anche questo, alla fine, ha contribuito a rendercelo simpatico. Perché un avversario che ti segna ma che non ti danneggia, alla fine, va pure bene.
Se poi è stato il più grande di tutti e hai avuto la fortuna di vederlo giocare dal vivo, va anche meglio.

Maradona è morto. Viva Maradona, ma Forza Roma!

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