CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

BOLOGNA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – In un match onestamente inatteso, la Roma strapazza il Bologna.

Record di reti in un tempo aggiornato; Dzeko che raggiunge Amadei; giocate di qualità; dominio della gara: c’è davvero molta Roma nella domenica del Dall’Ara.

Le prestazioni di Mkhitaryan e Spinazzola non fanno quasi più notizia ma impressione per la qualità; così come l’intelligenza calcistica di Villar, il quale ci ha fatto scoprire – suo malgrado – che se l’avversario non ti spezza la gamba non è punibile con il cartellino rosso.

Karsdorp offre, per me, la prima vera prova convincente della sua storia romanista, con una spinta constante e decisiva in occasione del goal di Mkhitaryan.

Pellegrini merita un approfondimento a parte: quei metri più avanti ne aumentano la consapevolezza, permettendogli di decuplicare il suo tasso d’incisività.

Benissimo Veretout al rientro, finalizzatore dell’ennesima circostanza stimolata dalla vena creativa di Mkhitaryan.

Così così Pau Lopez: pronto con i piedi a inizio partita su Palacio, male nei rinviii, male un’uscita a farfalle nella ripresa. Tra l’altro, in occasione del goal del Bologna, potrebbe anche avvisare Cristante che è completamente solo.

Veniamo proprio al numero 4 romanista. Fonseca dice che sta diventando un grande difensore centrale: puntualmente smentito. L’ex Atalanta non ha colpe: si presta da tempo a dare il massimo in un ruolo non suo.

Prova e risultato non devono far perdere di vista la situazione: a oggi la Roma non sarebbe qualificata in Champions, pur con il punto di Verona.

11 mesi fa la Roma affrontava il Torino, in piena difficoltà come l’attuale, iniziando un ciclo di risultati negativi che l’avrebbe allontanata dal vertice. Inutile dire di usare quel precedente per non ricadere in vecchi errori.

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