CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

SPEZIA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Partiamo dal concreto: l’accesso al playoff di Conference League e l’addio – finalmente – a Fonseca e all’ultimo allenatore scelto da una proprietà precedente.

Se poi dovremo affrontare la competizione continentale al meglio delle nostre forze o con le seconde/terze linee, come fatto nel girone di Europa League quest’anno, lo deciderà Mourinho. Ma l’importante sarà esserci.

L’ultima Roma di Fonseca è il consueto pianto: scemata anche la flebile verve giunta prima di vincere il derby, la squadra si presenta con 4 attaccanti e come fosse in gita, anziché ancora con un obiettivo da raggiungere. Lo Spezia ringrazia, intercettando decine di palloni e sfruttando quelli giusti.

I liguri sono in vacanza ma allo stesso tempo sono una squadra, cosa che troppe volte non si è potuta dire dei giallorossi in queste due mediocri stagioni.

Il primo tempo, semplicemente, non è commentabile: per rispetto mio e vostro, che già vi abbiamo dovuto assistere.

Meglio passare alla ripresa, dove incredibilmente entra Reynolds, tra l’altro a sinistra, e solo la rete di un perlomeno vivace El Shaarawy riapre una partita in cui devi aspettare gli ultimi cinque minuti per trovare il goal del 2-2. Rete che, ne siamo tutti consapevoli, in altri contesti e con altri obiettivi difficilmente sarebbe stata convalidata.

Finisce così, con la Roma settima a pari punti col Sassuolo – la Lazio sconfitta è sempre una certezza – che precede gli avversari per differenza reti.

Ma tant’è: è troppa la voglia di voltare finalmente pagina che non mi perderò in pagelle superflue, né in ringraziamenti che non ritengo dovuti se non a Te lettore, che hai sempre la pazienza di leggermi. Con questa rubrica, con rinnovato entusiasmo, ci ritroviamo ad agosto. Forza Roma!

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