STORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIOTOP

STORIE GIALLOROSSE… Il più piccolo

Di Franco BOVAIO – Con il suo metro e sessantotto centimetri di altezza Francesco Quintini è stato il portiere più basso della storia della Roma e, secondo alcuni, anche di quella della Serie A, nella quale ha esordito in Roma-Bologna 1-0 della stagione 1971-72. In quel campionato era il terzo portiere giallorosso dopo il titolare Ginulfi e il numero 12 De Min. Nonostante questo suo ruolo di riserva della riserva, però, ha giocato 3 partite al posto di Ginulfi, fermato dalla mononucleosi, e in quel Roma-Bologna del giorno di Santo Stefano del 1971 ha giocato una grande partita, facendosi così un bel regalo di Natale posticipato e confermando tutte le cose belle che si dicevano di lui. Il piccolo portiere di una grande Roma Primavera, nella quale militava insieme a campioni come Peccenini, Ranieri, Rocca e Di Bartolomei. Il suo amico del cuore, con cui giocava da bambino su quel campo della “Chiesoletta” dove Agostino già tirava le sue celebri bombe su punizione durante le partitelle parrocchiali in cui tutti volevano avere loro due in squadra. Il piccolo Francesco in porta e Agostino in mezzo al campo. Come ci ha raccontato lui stesso quando lo abbiamo intervistato per il libro sul terzo posto del 1974-75 scritto per l’Associazione Lupa Giallorossa. “Noi due siamo cresciuti insieme da quando io avevo 11 anni e Agostino 8 perché abitavamo nella stesso quartiere e giocavamo insieme alla “Chiesoletta”, dove ci portava il papà di Agostino – ci ha detto Quintini – poi sono stato io a fargli da apripista nella Roma. Dove, nelle giovanili ero il suo capitano, per anzianità. Ma per le sue doti morali, la sua grande umiltà e tutto quello che ha fatto in maglia giallorossa io, sia da tifoso che da ex compagno di squadra, lo considererò sempre il mio capitano”.

Con la Roma dei grandi Quintini ha giocato dal 1971 al 1977, ma con appena 9 presenze in Serie A e soli 4 gol subiti. Anche perché davanti ha avuto sempre portieri titolari molto forti, come il succitato Ginulfi prima e Paolo Conti poi.

Nonostante ciò, però, i tifosi romanisti gli sono rimasti molto affezionati e quelli che, come noi, facevano l’album della Panini si ricordano ancora la sua figurina del 1976-77, nella quale è immortalato con il pallone tra le mani, a bordo campo, con la maglia verde da portiere addosso sopra i calzoni rossi della tuta.

“La foto per quella figurina dell’album del 1976-77 me l’hanno fatta direttamente in campo, mentre stavo raccogliendo il pallone che mi aveva calciato Sandreani, che quel giorno era il mio unico compagno in panchina. Perché in quel periodo le riserve sul campo erano solo due. Il secondo portiere e un giocatore di movimento, il cui ruolo veniva scelto dall’allenatore a seconda delle esigenze della gara” ricorda ancora Quintini. Con la solita, grande, nostalgia che accompagna lui (e confessiamo anche noi) quando rievoca il calcio di quei tempi.

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