STORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIOTOP

STORIE GIALLOROSSE… Il terzo gioiello

di Franco BOVAIO – La storia della cessione dei tre gioielli alla Juve che nell’estate del 1970 scatenò le veementi proteste di piazza dei tifosi della Roma la conoscete tutti. Ma ve la riassumiamo. Il presidente Alvaro Marchini dà alla Juventus il difensore Luciano Spinosi, il centrocampista Fabio Capello e l’attaccante Fausto Landini in cambio di un bel po’ di milioni, di Gianfranco Zigoni, di Roberto “Bob” Vieri (il papà di Christian) e di Luis Del Sol. I tre giallorossi erano giovani, forti e idoli dei tifosi, che scesero in piazza a protestare, inutilmente, per la dolorosa, tripla, cessione.

Spinosi e Capello hanno vinto molto con la Juventus e sono arrivati in nazionale. E Landini? Lui no, perché dopo un solo anno a Torino, nel quale è stato anche impiegato molto poco, la Juve lo ha ceduto al Bologna, dove ha fatto la spalla di Beppe Savoldi. Dei tre gioielli, dunque, è stato quello più sfortunato, visto che dopo quel grande momento di celebrità non è più riuscito a ripetere quanto di buono aveva fatto vedere in maglia giallorossa. Anche se sarebbe più corretto dire in maglia “rossa”, visto che nel campionato 1969-70 la Roma giocò con una vera e propria Lacoste rosso pomodoro sulla quale, al posto del celebre coccodrillo, simbolo della casa di abbigliamento francese, era stata cucita la coccarda della Coppa Italia vinta nella stagione precedente. Una Lacoste che potete vedere sulle figurine dell’album della Panini, che quell’anno ritraevano i calciatori a figura intera. Con quelli della Roma che, sotto la Lacoste rossa, avevano degli strani pantaloncini azzurri, probabilmente colorati graficamente, visto che quelli della divisa ufficiale erano bianchi.

In quella stagione 1969-70 Landini era salito agli onori della ribalta nel derby del 28 ottobre 1969, nel quale aveva propiziato il gol di Spinosi con un tiro ribattuto dal palo e ribadito in rete da quest’ultimo e poi aveva segnato il gol della vittoria per 2-1. Come scritto prima Landini era un attaccante, che poteva giocare sia come centravanti che come ala ed era arrivato alla Roma nell’estate del ‘68 dalla Sangiovannese. Che era (ed è) la squadra di San Giovanni Valdarno, la cittadina in provincia di Arezzo dove Landini era nato il 29 luglio del 1951 e dove è tornato a fine carriera. Lì abbiamo provato a rintracciarlo telefonicamente, sia per fargli gli auguri di compleanno, sia per farvi raccontare da lui stesso i motivi per i quali, una volta passato alla Juve, non ha avuto la stessa fortuna degli altri due gioielli. Ma purtroppo non ci ha risposto.

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