RASSEGNA STAMPATOP

Mourinho mira il sette

(IL TEMPO) Nessuna voglia di fermarsi, la settima tappa da superare come le precedenti sei. Vincendo. Mourinho chiede il massimo alla sua Roma, sin qui perfetta nei risultati e chiamata oggi a sbancare il Bentegodi. Di fronte c’è il Verona ancora a secco di punti e senza l’ex giallorosso Di Francesco, sostituito in panchina da Tudor. La classica partita-trappola, ma pure un’occasione per ribadire le ambizioni da alta classifica.

«Tudor cercherà di riproporre i suoi principi utilizzati in passato, non abbiamo nessun riferimento e per noi sarà un problema in più. È difficile – avvisa lo Special One – giocare contro queste squadre, il Sassuolo ad esempio è andato in difficoltà contro il Torino. Hanno zero punti in classifica ma potevano farli contro Inter e Bologna. Marcano a uomo, facevano lo stesso con Juric l’anno scorso e Tudor potrebbe andare nella stessa direzione, ci siamo preparati per questo». Mourinho vuole di più dalla sua Roma e non lo nasconde. «Sarebbe facile dire che contro il Cska Sofia siamo stati perfetti. In realtà possiamo fare meglio, non nel risultato ma nella qualità del gioco e nella fase difensiva. A inizio partita e ad inizio secondo tempo loro hanno avuto momenti di controllo».

Quando iniziano a chiedergli delle scelte sui singoli, il tecnico perde subito la pazienza. «Villar? Non capisco la domanda. L’anno scorso era titolare e quest’anno non lo fa? Fonseca aveva una visione diversa della mia, il prossimo allenatore avrà opzioni differenti delle mie. Non c’è nessun problema con Villar, ma Cristante e Veretout stanno giocando bene. Mayoral sempre fuori? La Fifa non ti permette di scendere in campo in 12. Abraham e Shomurodov in questo momento stanno benissimo, ma a volte possiamo giocare con due punte e abbiamo bisogno di un attaccante in panchina. Capisco che Borja voglia di più e arriverà il suo momento».

Mourinho si stranisce un po’ anche quando gli chiedono di parlare del progetto di un nuovo stadio. «Sono un allenatore, faccio quello che mi piace, non voglio essere niente di più. Ovviamente avere uno stadio di proprietà è positivo per un club, vedremo in futuro». Le porte restano chiuse ai fuori-rosa, nonostante la rosa non abbondi di terzini affidabili Mourinho racconta che «non penso a nessun reintegro per Santon e gli altri. Tripi può essere aggregato alla squadra, è intelligente, può giocare in più posizioni e ha un cuore romanista». A proposito di tifosi, il settore ospiti del Bentegodi è tutto esaurito. Non sarà l’Olimpico, ma anche oggi non mancherà il supporto per una Roma che, almeno finora, esalta tutti.

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