CAMPIONATODIVAGAZIONI ROMANISTETOP

DIVAGAZIONI ROMANISTE… Da Napoli a Milano come 42 anni fa (ma non proprio)

di Franco BOVAIO – Campionato 1980-81, il primo dopo la riapertura agli stranieri. Ma solo uno per squadra. La quinta e la sesta giornata del girone di andata riservano una doppia, terribile, trasferta per la Roma di Viola, Liedholm, Falçao, Di Bartolomei, Pruzzo, Bruno Conti, Nela, Tancredi, Ancelotti e di tutti gli altri. Che sono i vari Maggiora, Spinosi, Turone, Bonetti, Rocca, De Nadai, Faccini, Romano, Amenta, Benetti, Superchi, Scarnecchia, Santarini, Giovannelli e dei giovani Di Chiara, Sorbi e Birigozzi. Ve li abbiamo voluti ricordare tutti perché, come ripete spesso Falçao: “Se nell’83 la Roma è diventata Campione d’Italia lo deve anche a tutti quelli che l’hanno aiutata a crescere fin dall’apertura del ciclo Viola-Liedholm. Compresi coloro che se ne andarono prima del tricolore”.

Ma torniamo alla nostra storia, perché quel passato lontano si riaggancia al presente di oggi, visto che la doppia, terribile, trasferta a cui abbiamo accennato era quella sui campi del Napoli e dell’Inter. Proprio come sta accadendo questa settimana, che è stata aperta dal bel pareggio al “Maradona”. Un risultato ben diverso da quel sonante 4-0 che la Roma subì a Napoli il 19 ottobre 1980. Una sconfitta sonante determinata dalle autoreti di “Mazinga” Roma e di capitan Di Bartolomei e dai gol di Pellegrini e Nicolini. Ma dalla quale nacque la grande vittoria della domenica dopo in casa dell’Inter Campione d’Italia in carica. Un 4-2 firmato dalla tripletta di Pruzzo e dall’autorete di Bini, che già al 2° di gioco portò in vantaggio la Roma, che poi si portò sul 3-0, subì il 3-1 di Altobelli, fece il 4-1 col Bomber di sempre e incassò il 2-4 ancora di Altobelli all’89°. Una Roma che, a detta di tutti i suoi protagonisti, visse la settimana post Napoli con la voglia e la determinazione di riscattare subito la figuraccia che aveva fatto andando a vincere in casa dell’Inter. Anche perché, prima della caduta di Napoli, aveva vinto tutte le quattro partite iniziali di un campionato che aveva cominciato alla grande e che, poi, l’avrebbe vista lottare testa a testa con la Juve per lo scudetto. Che le fu negato solo dal gol annullato il 10 maggio 1981 a Turone in quel di Torino. Una storia che conoscete più che bene.

Tutto torna, dunque, torti arbitrali compresi. Ieri come oggi. Tutto tranne il risultato di Napoli, che quest’anno è stato positivo per i giallorossi e che, da questo, devono trarre lo stesso slancio che trassero ventidue anni fa da quella sconfitta. Magari con un Abraham che torni al gol come fece il Pruzzo allora.