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TORINO-ROMA. Il “Pagellario” di Franco Bovaio

La Roma chiude in bellezza il campionato vincendo 3-0 a Torino e si assicura, così, la qualificazione alla prossima Europa League. Mattatore della serata Tammy Abraham (8), autore di una doppietta grazie alla quale è tornato al gol in campionato dopo sette giornate. Insieme a lui Pellegrini (7), protagonista di un’altra grande partita, piena di sostanza e qualità, oltre che della rete del 3-0 su rigore. Alla fine nella Roma segnano sempre loro. E se questo da una parte è un bene, da quell’altra potrebbe diventare un male in vista di Tirana, dove bisognerà avere più alternative offensive per bucare la difesa del Feyenoord. Occorrerà, dunque, ritrovare i gol su calcio d’angolo e palla inattiva, che da un po’ mancano e, magari, anche quelli dello Zaniolo (6) che abbiamo visto solo col Bodo e, se servirà, dello stesso Shomurodov (6). Oggi sufficienti, ma non entusiasmanti. Seppur il primo si sia procurato il rigore del 3-0 e il secondo abbia dato il massimo di quello che ha. Il problema di entrambi, però, è che sono sempre molto fumo e poco arrosto.

A centrocampo sono partiti titolari Veretout (6,5) e Sergio Oliveira (6). Meglio il francese del portoghese, che comunque ha dato il suo. Cristante (6) è entrato solo nella ripresa, a testimonianza che per Mourinho (7) è uno degli indispensabili della sua squadra. Dato per certo lui in campo a Tirana, chi sceglierà il mister per affiancarlo? Crediamo più Oliveira che Veretout, ma la partita di questa sera e la corsa degli olandesi potrebbero farlo propendere per il francese.

Sulle fasce, invece, torneranno Karsdorp (6) a destra e Zalewski (6) a sinistra. L’esperimento visto a Torino di mettere quest’ultimo al posto dell’olandese non ci ha convinto molto, soprattutto quando il ragazzo è stato chiamato a difendere. Quando attacca non ci sono mai problemi. Intanto Spinazzola (6) ha giocato un’altra buona partita, dimostrando di essere finalmente sulla via del ritorno definitivo in campo. Dei centrali ci sono piaciuti Kumbulla (6,5), impeccabile nel ruolo di vice-Smalling e Mancini (6;5), finalmente senza ammonizioni. Un po’ meno Ibanez (6), sempre in affanno, ma almeno stavolta non è stato protagonista di sbavature difensive che sono costate dei gol. Attento Rui Patricio (6) nell’unica, vera, occasione in cui è stato chiamato in causa.

E ora testa e cuore a Tirana. Dove si potrebbe scrivere la storia.