RASSEGNA STAMPATOP

Timbro Roma

(IL TEMPO) Un gol contro la sfiga. La Roma continua a vincere alla sua maniera: 1-0 alla Cremonese, il terzo di fila dopo Tirana e Salerno, ma stavolta l’avversario più difficile da battere era quella cappa di maledizione che ha avvolto all’improvviso la squadra, nel giro di due giorni. Non bastasse il grave infortunio di Wijnaldum alla vigilia, Mourinho ha perso Zaniolo prima della fine del primo tempo per una lussazione alla spalla che gli farà saltare almeno le prossime quattro partite, a cominciare da Juventus-Roma di sabato.

Intanto serviva vincere la prima all’Olimpico, Dybala & Co. ci sono riusciti con tanta fatica in una partita «vera» fino in fondo, decisa da un colpo di testa di Smalling su corner al 20’ della ripresa. Mou aveva previsto difficoltà alla vigilia e così è stato, la Cremonese ha tenuto botta nell’assalto iniziale dei giallorossi poi ha fatto emergere la sua buona organizzazione, tenendo sulle corde l’Olimpico strapieno: la Roma ha abbassato il ritmo, si è innervosita e anche dopo aver trovato la giocata vincente ha sofferto più del dovuto.
Partiti con la stessa formazione di Salerno, i giallorossi hanno cercato di sfruttare subito la qualità del quartetto magico composto da Pellegrini, Zaniolo, Dybala e Abraham. Il capitano in mediana perde qualcosa negli ultimi metri ma sa innescare i tre davanti e alla prima azione imbastita per poco proprio lui non ha trovato il gol. Poi il laziale Valeri ha anticipato sulla linea Abraham ben servito da Dybala, Zaniolo ha vanificato i suoi strappi micidiali per eccesso di egoismo, prima di farsi male cadendo con tutto il peso del corpo sulla spalla, anche Spinazzola ha avuto la sua occasione. La girata dell’ex Feyenoord Dessers fuori di poco è stato il primo campanello d’allarme e la partita è girata, con lo stadio attonito per qualche minuto dopo l’uscita dal campo di Zaniolo.

El Shaarawy si è impegnato per non far rimpiangere Nicolò e meritava il gol con un gran tiro finito sulla traversa e spedito fuori da Dybala sulla ribattuta. Abraham si è mosso tanto e ha raccolto poco, Dessers dall’altra parte ha fatto tremare la traversa con una conclusione di controbalzo e spaventato Rui Patricio con un’altra acrobazia. Prima Valeri e poi Pickel (altro palo scheggiato) hanno causato gli ultimi sussulti di paura per una Roma che dopo il vantaggio ha pensato quasi esclusivamente a difendersi. Anche stavolta Mourinho ha preferito buttar dentro Matic piuttosto che un attaccante quando ha dovuto sostituire Dybala, alzando di nuovo Pellegrini sulla trequarti: il capitano ha potuto liberare la sua classe, dal suo piede è partito il corner per il gol.

Sabato arriva a Torino una Roma a punteggio pieno ma con due macigni emotivi da gestire. Con Zaniolo e Wijnaldum sarebbe stata un’altra cosa, ma anche così ha le carte in regola per giocarsela.