RASSEGNA STAMPATOP

EMPOLI-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – La base è: un punto in più dello scorso anno e miglior partenza dal 2017. Con un Dybala che illumina la scena, come si richiede a un calciatore di livello superiore.

Poi, siamo d’accordo, la Roma deve fare un passo avanti. Meglio: ritrovare quella compattezza che l’aveva portata, nella seconda parte della scorsa stagione, a prendere pochissimi goal e a vincere la Conference.

Mourinho ripropone Matić e Cristante: per sua stessa ammissione – certo non dubitavamo non lo sapesse – sono calciatori con caratteristiche simili; ma quelli con cui, oggi, si sente più garantito.

Anche perché Spinazzola – in ottima crescita nella ripresa – e Celik – malino dietro, molto bene in avanti – devono ancora amalgamarsi negli equilibri difensivi. E Mancini – anche ieri – ha rischiato di contribuire al secondo goal dell’Empoli.

Che Dybala avrebbe fatto goal – bellissimo – lo si è intuito dallo stop; c’era già andato vicino con il primo palo della partita.

Dietro si soffre il centravanti dell’Empoli, Satriano: ventunenne uruguaiano che crea insoliti problemi a Smalling e rischia di sfruttare (palo di testa) la consueta incertezza di Ibanez, ottimo invece in fase offensiva.

Abraham dimentica la palla quando Spinazzola lo innesca; si lamenta per il fastidio alla spalla; crea scompiglio quando Dybala colpisce il palo; sfrutta un assist meraviglioso dell’argentino per il goal da 3 punti.

Pellegrini sognava una 200ª in maglia giallorossa diversa: si libera splendidamente in area di tacco ma colpisce il terreno; serve a Ibanez il pallone salvato sulla linea da Parisi; fa ammonire Akpa Akrpo, poi espulso solo dopo segnalazione del Var; sbaglia il rigore che ci avrebbe fatto rilassare un po’. Ma, come canta De Gregori, “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”.

Ma dai particolari, invece, si giudicano i grandissimi allenatori. Mourinho porta Zaniolo e non lo utilizza. Dopo averlo abbracciato e ringraziato negli spogliatoi, lo fa anche a favore di telecamere.

Spalletti – con Panucci, in una trasferta a Napoli – e lo stesso Ranieri – con Pizarro, in occasione di una gara contro il Bayern Monaco – non ebbero la stessa delicatezza con i calciatori, messisi a disposizione seppur non al meglio, finendo per inimicarseli.