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DIVAGAZIONI ROMANISTE… L’amatriciana finlandese

di Franco BOVAIO – Helsinki, capitale della Finlandia. Più o meno al circolo polare artico. Qui la Roma giocherà per la seconda volta una gara delle coppe europee in casa di una squadra finnica. Anche se nella sua lunga storia ha già affrontato tante altre trasferte nel freddo sui campi di Oester Vaxjoe, Brondby, Norrkoeping, Goteborg, Ilves Tampere, Silkeborg e Bodo/Glimt.

Dell’unica trasferta precedente in Finlandia, quella della Coppa delle Coppe 1991-92 a Tampere, in casa dell’Ilves, ci parla Fabrizio Grassetti, l’infaticabile presidente dell’UTR, sempre al seguito della Magica e memoria storica della Roma: “A quei tempi si andava in Europa col Personal Jet di Nilo Iosa e ogni volta si facevano viaggi appassionanti tra tifosi molto sportivi e città bellissime – ci dice – alla nostra prima trasferta in Finlandia è legato un ricordo culinario molto curioso e per me stupendo. Come al solito Nilo Iosa era andato in avanscoperta per organizzare il viaggio del Personal Jet, ma quando era tornato da Tampere era disperato. “A Fabri’, lì non si mangia. Il cibo più commestibile che mi hanno dato è un’aringa con la marmellata” mi disse. Così, per ovviare a questo problema alimentare, pensammo di organizzare il Premio Mondiale dell’Arte Culinaria proprio nell’albergo che ci avrebbe ospitato per tre giorni in Finlandia. A partecipare invitammo i ristoratori Baffone di Nemi (che il primo giorno fece riso ai funghi), Sora Maria di Acilia (che il secondo fece la carbonara) e il Bagatto di Monte Mario (che il terzo fece l’amatriciana). Il risultato fu eccezionale, perché i romanisti non hanno mai mangiato così bene in una trasferta europea. Soprattutto l’amatriciana del terzo giorno piacque tantissimo a tutti e in particolar modo ai dipendenti finlandesi dell’albergo, tanto che li trovammo tutti in cucina a mangiarla con le mani!”.

Per la cronaca la partita finì 1-1 con rete giallorossa di Carnevale. Al ritorno la Roma vinse 5-2 con la doppietta dello stesso Carnevale, l’autorete di Mattila e i gol di Rizzitelli e Di Mauro ed eliminò l’Ilves dalla coppa, che a quei tempi prevedeva sempre gare di andata e ritorno ad eliminazione diretta.