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INTER-ROMA. A PRIMA VISTA di Paolo MARCACCI

55 Le partite giocate a S. Siro da Mourinho nelle due stagioni con l’Inter (tra campionato e coppe). Il suo bilancio parla
di 40 vittorie, 13 pareggi e due sole sconfitte.
5 Le sfide in cui José si è affacciato a San Siro da avversario (i derby esterni con il Milan sono nel conteggio precedente).
In tutto un pareggio e 4 sconfitte. Poi, quel “dettaglio” sui trofei vinti e su un record che in Italia è solo dell’Inter, grazie a lui.
E, nonostante l’assenza odierna (e la curiosità fini alla fine su dove si sarebbe sistemato per seguire la gara), qualcuno continua a pensare che per il tecnico giallorosso, tuttora venerato come al pari di un’entità soprannaturale dalla Milano “baüscia” questa sia una partita come un’altra.

Ma al di là di questo, oggi si trattava di un bivio, per lui come per Inzaghi, quest’ultimo forse ancora più dipendente dagli esiti, già in partenza.

Ci eravamo sbilanciati in tanti, circa le scelte riguardanti la formazione, quando il nodo è stato sciolto la conclusione tratta da chi scrive è stata una: Mourinho ci ha buggerato un po’ a tutti, ancora una volta. Dybala – Zaniolo – Pellegrini, senza Abraham, vuol dire in primis tentare di portare fuori posizione i componenti della triade difensiva interista. Con tutta la qualità possibile.

Al termine del primo tempo, ci si sorprende, o non ci si sorprende affatto in realtà, a considerare quanto possa spostare, nei contenuti e nei giudizi, la giocata secca di uno come Dybala, che riporta in quota – con responsabilità parziali di Handanovic – una Roma che stava terminando con atteggiamento pericolosamente remissivo il primo tempo, dopo che aveva fatto sì che l’Inter meritasse il vantaggio. Partita non bella, che dopo la volée della Joya vede riemergere le fragilità nervose dell’Inter. Poco Zaniolo, pochino Pellegrini. Con tanta gamba e generosità Spinazzola.
Al termine della prima frazione la sensazione è che a quel punto possa accadere di tutto.

Inter frastornata, inizio romanista autorevole, pure se senza grandi occasioni. Dopo un’ora arriva Abraham per Dybala, e si fa il mazzo anche in copertura. Poi arriva une punizione dalla trequarti destra con i giri contati da Lorenzo Pellegrini e Smalling si scrive in fronte l’ 1 – 2. Titolo: il gol è di Smalling, ma l’Inter è in Chris.
Entrano bene Belotti e Camara, esce vincitore Mourinho.