RASSEGNA STAMPA

Mancata riqualificazione a Testaccio. L’ex campo ancora nel degrado

(IL TEMPO) L’erba alta e i rifiuti coprono l’intera area. Ancora sterpaglie secche, muri e manufatti imbrattati, gabbiotti elettrici aperti accanto a rami e tubature abbandonate. Sporcizia e inciviltà la fanno da padrone oltre le grate che custodiscono Campo Testaccio, l’ex glorioso stadio dell’As Roma, in Primo Municipio, dove la squadra giallorossa ha incamerato più di cento successi.

La vegetazione incolta sbuca fuori persino dal cancello di ferro serrato alla bell’e meglio, dietro al quale le auto in sosta selvaggia sono diventate una abitudine. Nonostante le promesse e i precedenti interventi di bonifica, il quadro sotto gli occhi dei residenti è ancora di desolazione. All’esterno, anche la vecchia targa intitolata a Filippo Leonardi, giocatore e allenatore, presidente dell’AS Testaccio, è diventata in parte illeggibile. All’interno, poco dopo l’entrata piena di foglie morte e cumuli di plastica, un cartello del parcheggio è venuto giù. Una “prateria” in abbandono, attigua a un asilo e a un istituto secondario di primo grado, con i turisti che si trovano a passare di lì e che rimangono spaesati dinanzi al totem informativo di cui è rimasto in vita solo il piedistallo.

A dare aggiornamenti è l’assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato.«Per la riattivazione dell’impianto sportivo – spiega a Il Tempo – stiamo aspettando il progetto di riqualificazione da parte del concessionario, che si è impegnato a consegnarlo entro il mese di novembre. Gli uffici del Dipartimento Sport sono pronti a valutarlo con la massima attenzione e nei tempi tecnici più brevi possibili, per restituire quanto prima al quartiere e alla città questo storico spazio sportivo». «Saremo pronti a breve, stiamo facendo riunioni su riunioni anche sulla base del progetto partecipato del I Municipio», aggiunge Yuri Trombetti, consigliere capitolino Pd e testaccino doc. «La riqualificazione di Campo Testaccio è un progetto importante su cui stiamo lavorando e prevede – anticipa – pure spazi per le realtà del rione e di interazione con le scuole».