DIVAGAZIONI ROMANISTETOP

DIVAGAZIONI ROMANISTE… La Roma resta al palo

di Franco BOVAIO – Cosa è un palo? Per molti è un tiro sbagliato. Per altri è un tiro sfortunato. Per noi romanisti è una grossa “arrabbiatura”. Per usare un altro termine non volgare, anche se quello che vorremmo scrivere renderebbe meglio l’idea. Il palo (o la traversa), per noi, non è né un tiro sbagliato, né un tiro sfortunato. È un tiro che ci lascia per un attimo senza parole e che, subito dopo, ce ne tira fuori tante, tantissime. Soprattutto male parole. È una sensazione di vuoto immediata che ci lascia sospesi tra quello che poteva essere e che non è stato. Non è un tiro fuori, che è palesemente sbagliato. Non è un tiro parato dal portiere avversario, che può essere considerato sfortunato, perché il giocatore della nostra squadra lo ha fatto proprio come andava fatto, ma ha incontrato un atleta altrettanto bravo che glielo ha intuito. Il palo (o la traversa) è qualcosa di diverso e, purtroppo per noi, qualcosa di molto giallorosso. Perché in questa prima parte del campionato che si è conclusa per far giocare i folli mondiali qatarioti invernali, la Roma ha già colpito 12 legni tra pali e traverse. Esattamente tanti quanti ne aveva colpiti nell’intero campionato passato. Dodici pali in 15 giornate, quasi uno a partita. E nessuno ne ha presi tanti come lei, che nella classifica dei legni colpiti nel campionato 2022-23 è prima con distacco, visto che al secondo posto troviamo la coppia Napoli-Verona con 8 a testa e al terzo il quartetto Milan, Inter, Udinese e Lazio con 7 ciascuno.

Anche nel campionato 2021-22 la Roma ha primeggiato nella classifica dei legni colpiti, con i 12 che abbiamo citato. E anche in questo caso per distacco, visto che le seconde sono state il Napoli e il Milan con 7 a testa e le terze la Sampdoria, il Verona e la Lazio con 6 ciascuno.

Pali, pali, maledetti pali. Ma perché ce l’avete con noi? Lasciateci in pace una volta per sempre. Ci siete già costati troppi punti e anche qualcosa di più. Come nel campionato del famoso terzo posto del 1974-75, in cui la Roma arrivò 4 punti sotto alla Juventus campione d’Italia perché perse le due partite con il Torino entrambe per 1-0 ed entrambe per colpa dei pali, visto che i ne colpì 6 tra l’andata e il ritorno. E la storia è continuata, imperterrita. Come se i legni che formano le porte degli avversari fossero capaci di spostarsi per intercettare i tiri dei romanisti. Ecco che cosa sono i pali per noi tifosi della Roma: sono la nostra follia. Perché hanno davvero la capacità di farci diventare pazzi.