DIVAGAZIONI ROMANISTETOP

DIVAGAZIONI ROMANISTE… Le ragioni di Mourinho

di Franco BOVAIO – “La qualità della rosa è questa” ha ripetuto Mourinho ai microfoni di DAZN dopo la vittoria con la Fiorentina.

“Ho chiesto a Dybala di rientrare prima dall’Argentina dopo il Mondiale perché mi serviva averlo contro già il Bologna, che senza di lui non avremmo potuto battere” ha aggiunto subito dopo.

“Dybala e Matic sono due giocatori che non hanno paura di farsi dare la palla” ha concluso, tanto per ribadire il concetto.

Tre fasi con le quali siamo assolutamente d’accordo e che spiegano perfettamente perché la Roma gioca così in questa stagione. Perché la qualità della rosa non consente di darle un gioco più dinamico e offensivo, ma è fatta per farla giocare tutta bella chiusa dietro e ripartire in contropiede negli spazi che l’avversario le lascia quando si scopre. Esattamente come è accaduto con la Fiorentina nell’azione del 2-0, che è iniziata con il primo lancio giusto fatto da Cristante dopo i tanti passaggi che aveva sbagliato in precedenza. E questo la dice lunga sulla qualità del centrocampo. Ma “la qualità della rosa è questa” significa anche che la Roma ha dei difensori che sono molto bravi quando si tratta di arroccarsi dietro (Smalling su tutti) ma meno bravi quando, invece, devono costruire. E proprio Smalling ne è l’esempio, visto che la Fiorentina, una volta rimasta in dieci, gli ha volutamente lasciato molto spazio per impostare l’azione da dietro sapendo che in questo l’inglese difetta. Perché non è Di Bartolomei, che aveva i piedi buonissimi e ribaltava il gioco con un lancio millimetrico di quaranta metri. Specialità nella quale Mancini riesce meglio di Smalling, mentre Ibanez per niente. Dunque meglio arroccarsi davanti a Rui Patricio per difendere il punteggio e aspettare il contropiede giusto che provare a ripartire da dietro, col rischio di perdere il pallone e subire il gol degli avversari, come nel derby. Anche perché le partite le vince più spesso chi subisce meno reti, non chi ne segna di più. Pure Liedholm faceva la ragnatela per non prendere gol e colpire l’avversario nel momento in cui si scopriva. E aveva delle rose di qualità nettamente superiori a questa che ha Mourinho. Che non a caso chiede a Dybala di giocare anche contro il Bologna, perché sa bene che lui è l’unico, vero, campione della sua Roma. Quello che può anche vincere le partite da solo in ogni momento.

Quello che, insieme a Matic, “non ha paura di ricevere il pallone tra i piedi ma ha la gioia di farselo dare”. Perché hanno quella personalità e quell’esperienza internazionale e di vittorie che ai compagni mancano. Tanto che a centrocampo era stato preso Wjinaldum proprio per rinforzare la Roma nel settore in cui le mancavano di più queste qualità.

Dunque, bando alle ciance sul bel gioco. La Roma è questa e con la qualità che ha non può permettersi di giocare diversamente da come la sta impostando Mourinho. Che non è certo l’ultimo arrivato e che ha vinto ovunque è andato (anche qui, al primo anno) proprio perché sa perfettamente come far rendere al massimo i suoi giocatori. Anche se questi non sono proprio dei fenomeni.

Siete proprio convinti che con un allenatore di carisma, esperienza e curriculum inferiori a quelli di Mourinho questa Roma avrebbe reso o renderebbe di più di quanto sta facendo con lui? Noi no.