COPPE EUROPEESTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-REAL SOCIEDAD. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Un’altra notte di coppa importante per la Roma: la simbiosi tra squadra e pubblico, ricreata dalla nuova proprietà e, ancor di più, da Mourinho, accompagna anche l’andata degli ottavi di Europa League. Calma e gesso: nulla è stato ancora fatto. 

“Ma El Shaarawy è sparito?”. No, gioca quando e dove serve: esterno adattato a tutta fascia, si fa da area ad area per portare in vantaggio la Roma. 

Avversario scorbutico oanziché no; David Silva sublime pure a 37 anni; Kubo a colpire il palo, spina nel fianco costante. 

Karsdorp è recuperato alla causa: al netto dell’ occasione concessa a Merino, entra in qualche modo in entrambe le marcature giallorosse; indispensabile tornare ad allungare un po’ la rosa. 

Esordio Llorente: buon primo tempo (poco può sul palo di Kubo, che riesce anche un pelo a sbilanciare) dopo una vita fermo: paga con un problema muscolare.

Inutile negarlo: ci siamo raccomandati tutti quando abbiamo visto che toccava a Kumbulla. Avversari tecnici e veloci: come li tiene? Invece è attento e pulito negli interventi, andando pure a trovare un (gran) goal di platino. 

La palla in testa gliela mette Dybala. Dici: che ha fatto nella partita? Assist, inizio azione per goal di El Shaarawy, quasi assist per Pellegrini e scivolate in fase di copertura: ed è stato meno brillante del solito! 

Abraham: bene nell’assist; bene quando col pressing sul portiere rischia quasi il 2-0; malino nel tener palla. Quello che fa invece, magistralmente, Belotti. Mezz’ora a prendere botte facendo respirare i suoi, a sfiorare il goal,  a pressare. 

Spesso ci ha messo le gambe, stavolta la testa: 30 e passa punti di sutura per capitan Pellegrini, in una prova di utilissimo sacrificio per la squadra. 

Sacrificio in cui si esalta Cristante, mezzala che trovi a coprire le uscite di Karsdorp come a sfiorare il goal al 90’. Gioca sempre, in più zone del campo e con tutti gli allenatori: non è Casemiro ma quanto è utile. 

Accanto al numero 4, c’è il sontuoso numero 8: la prova (ennesima) di Matić è talmente completa da rischiare di sminuirla provando a esaltarla. 

Domenica c’è, paradossalmente, la partita più complicata di questa intensa fase. Tanti infortuni; il rischio sottovalutazione; Fabbri arbitro e Pairetto al Var; la vergognosa squalifica confermata per Mourinho. Massima attenzione.