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La notte del Gallo

di Franco BOVAIO – Fuori Abraham, fuori Dybala, fuori Solbakken tocca al “Gallo” Belotti condurre la Roma alla vittoria. Questo è il suo momento. Ora o mai più. Perché uno che ha fatto 106 gol in Serie A e 147 ufficiali in carriera non può aver dimenticato come si segna né, tantomeno, come si deve muovere sul campo un centravanti vero. Tocca a lui perché a ventinove anni e con dieci stagioni di A sulle spalle ha tutta l’esperienza per prendere per mano i compagni e aiutarli a battere intanto l’Udinese e poi il Feyenoord. Proprio come ha fatto contro il Salisburgo non tanto tempo fa, quando insieme a Dybala ha ribaltato la sconfitta per 1-0 subita all’andata in Austria e portato la Roma ai quarti dell’Europa League. Ma intanto bisogna battere i friulani per mantenere quel bel terzo posto in classifica che significa e vale tanto per la Roma, che potrebbe prendere altri due punti al Milan, fermato a Bologna. Per riuscirci, però, servono quei gol che Belotti, finora, con la maglia giallorossa non ha ancora segnato in campionato, ma solo nelle coppe (1 in Coppa Italia, 3 in Europa). Ma serve anche che venga servito bene da chi deve assisterlo, perché se è vero che spesso un centravanti aiuta la squadra a giocare meglio, come ripete Pruzzo (uno che di attaccanti se ne intende) è anche vero che chi gioca là davanti, se non viene rifornito nel modo giusto, alla fine può fare poco.

La partita contro l’Udinese sarà quella dell’emergenza per la Roma che spesso, in queste situazioni, non ha fallito, perché chi è sceso in campo ha tirato fuori gli attributi e la classe. Visto che non si vince di sola grinta, ma anche di tecnica. Il Belotti che conosciamo, quello vero, le ha entrambe. La grinta, finora, ce l’ha sempre messa, la tecnica a volte sì a volte no. Domenica sera, però, dovrà tirarle fuori entrambe perché questo è il suo momento. Ora o mai più. O si prende Roma e la Roma approfittando del fatto che lì davanti è rimasto solo lui o a fine stagione, probabilmente, dovrà dire addio ai giallorossi con il rimpianto di aver fallito l’occasione di imporsi nella squadra che porta il nome e i colori della Capitale.

Siamo sicuri che uno tignoso, orgoglioso, caparbio e combattivo come lui farà di tutto per evitarlo, già a cominciare da domani sera. Stavolta il “Gallo” dovrà cantare e pazienza se lo dovrà farlo di notte e non di mattina. Perché quella contro l’Udinese dovrà essere la sua notte.