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SIVIGLIA-ROMA 5-2 (dcr). Il “Pagellario” di Franco Bovaio

Ai rigori il Siviglia è più forte della Roma perché ha giocatori più tecnici. E forse i rigori erano la fine inevitabile di una partita da cinquanta e cinquanta, come ha dimostrato il campo. Dove la Roma ha giocato un gran primo tempo e un brutto secondo. Supplementari più o meno pari, con la recriminazione su quelle quattro palle inattive finali che dovevano essere sfruttate meglio. Ma ormai erano tutti stanchi morti. Sia chi le ha calciate, Zalewski (5,5), che quelli a cui erano destinate.

I migliori della finale sono stati i soliti: Smalling e Matic (8 ad entrambi), che hanno retto la difesa e il centrocampo come hanno potuto e Dybala (7), gran gol e gran primo tempo. Il rammarico è non averlo potuto avere per tutta la partita e per tutta la stagione. Inutile girarci intorno: c’è una Roma con Dybala e una senza.

I peggiori sono stati Abraham (5), evanescente e svagato e Spinazzola (5,5), che si è mangiato un gol sullo 0-0 e che è stato sempre saltato nel secondo tempo da Suso e Ocampos, che dalla sua parte hanno sfondato come e quando hanno voluto.

In mezzo tutti gli altri. Rui Patricio (6), sufficiente, ma che brividi con quella mancata presa nel finale dei supplementari. Mancini (6), che ha lottato, è stato sfortunato nell’azione dell’autogol, ha calciato malamente il rigore. Ibanez (6), che ha preso e dato botte e ha sbagliato il rigore anche lui. Cristante (6,5), ma che gli vuoi dire? Segna anche il rigore pur se stremato. Celik (6), sufficiente anche lui. Pellegrini (6), gran primo tempo ma poi non ne ha più e sparisce. Belotti (5,5), ci dispiace dargli l’insufficienza, perché lotta come sempre ed è ben più presente di Abraham, ma sbaglia un altro gol e se gli attaccanti non segnano non vinci. Wijnaldum (5), una presenza impalpabile e deludente, da lui ci si aspettava molto di più. Come da El Shaarawy (5), che non si è praticamente visto. A Llorente (sv) non possiamo proprio dare un voto, poco impegnato nel poco tempo che ha giocato.

Infine Mourinho (6): ha impostato la partita diversamente da come si pensava, con la Roma che nel primo tempo ha imbrigliato il Siviglia giocando più alta del solito. Poi ha cominciato a perdere gli uomini per la stanchezza e si è dovuto ritirare pian piano nella proprio metà campo per poi accontentarsi dei rigori anche se, ormai, non aveva quasi più rigoristi in campo. Ma con la squadra con la lingua di fuori non aveva tante altre scelte.