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ROMA-BOLOGNA SOTTOPASSAGGIO. Fazienbauer e il faraonico 1-0

di Paolo MARCACCI – Un padre e un figlio, in un solo abbraccio, ma divisi dai colori sociali: quasi parafrasando Venditti e con negli occhi il saluto composto tra Eusebio e Federico Di Francesco.

Bologna rimaneggiato, ma Bologna organizzato, la rima testimonia la qualità acclarata del lavoro tattico e motivazionale di Roberto Donadoni, che ben si conosce.
Roma compassata, come nella gara interna contro il Crotone; Bologna manovriero con apprezzabili individualità: Di Francesco, per l’appunto e Verdi, bravo anche in fase di ultimo passaggio.
Progressivamente la spinta della Roma cresce, con relativa occupazione della metà campo avversaria. Defrel moto perpetuo, a volte disordinato in fase di controllo, ma produttivo in più d’una occasione per aprire lo spazio. Scolatico quando arriva al tiro, con l’attenuante del gravoso lavoro di ripiego. Chissà che non lo si veda centravanti nel secondo tempo al posto di Dzeko, se si dovesse mettere in un certo modo. A proposito di Edin: calamita e faro nella nebbia; canto e trasporto della croce. El Shaarawyinizialmente stenta a lasciare la sua griffe sulle incursioni romaniste; si aspetta la giocata.
Dopo la mezz’ora è di Alisson però il miracolo, che protende il braccio sinistro oltre il braccio stesso, con reattività spettacolare, a un millimetro dal vantaggio rossoblu. La sveglia che suona, cantava Bennato; il trillo lo avverte El Shaarawy, proprio lui, che di piatto sinistro lascia a bocca aperta i 35000 di stasera: boato di sollievo ma anche di stupore. Partita viva e senza possibilità di abbassare la soglia di attenzione, il Bologna palleggia con efficacia dalla trequarti in su.
Formazioni invariate a inizio ripresa, con El Shaarawy che di interno destro cerca subito il – bel – tracciante dalla distanza. Giallo per Poli, qualche secondo dopo, per un fallo sul numero 92 giallorosso. Si parlano molto i giocatori della Roma, appena il gioco si ferma. Ci sarebbe il raddoppio di Dzeko, qualche minuto dopo con azione di forza e precisione, dal vertice sinistro dell’area piccola, annullato tramite VAR. Roma più dinamica, si direbbe. Minuto 58, Nagy esce per lasciare il posto a Falletti. Defrel un minuto dopo esce, contrariato ma applaudito, per Perotti. Bologna vivo, ripetiamo il nostro mantra, con Alisson che resta vigile nell’uscire di pugno al di sopra di una mischia di compagni e avversari, i quali non demordono e continuano a salire con Verdi, Petkovic e Di Francesco.
Minuto 69, Moreno per Bruno Peres. Ammonito Helander che stende El Shaarawy, al minuto 74. Non male Michael Fabbri da Ravenna, arbitro essenziale. Applausi per Donadoni, che si esibisce in un colpo di tacco, da par suo, quando la palla spiove verso lasua area tecnica.
Rigore enorme per la Roma, a nostro giudizio, al minuto 78. Spinto Florenzi al momento dell’ingresso in area, platealmente. Donsah per Poli nel Bologna, Gerson per l’applauditissimo El Shaarawy; nel frattempo, splendida chiusura di Fazio, anzi Fazienbauer,su Masina. Entra Destro per Petkovic, ogni romanista fischia per due.
Canti e cori che scaldano cuore e memoria dalla Sud.
Punizione di Verdi, alta di poco, al minuto 90.
4′ di recupero. Lunghi, spigolosi, pure un po’ sofferti. Ma alla fine l’uno a zero è striminzito eppure faraonico, i tre punti caldi caldi, in questa serata autunnale.

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