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SAMPDORIA-ROMA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Tante varianti, per farci variare le considerazioni della vigilia. L’impatto ambientale, in ogni senso, a cominciare dal colore dell’allerta meteo. Poi il nome di Claudio Ranieri, benvoluto, oltremodo benvoluto avversario; ma pur sempre avversario, sembra che sia il caso di ricordarlo; anzi: di doverlo ricordare. 
Investitura ormai definitiva per la coppia centrale Smalling – Mancini in difesa; Zaniolo presumibilmente percussore per vie più centrali; interrogativo Kalinic: senza Dzeko manca, innanzitutto, il regista offensivo; dall’attaccante croato forse ci si attende innanzitutto la capacità di far salire la squadra, magari favorendo proprio spazi a beneficio di Zaniolo. 

Commosso, Ranieri, all’ingresso in campo: per la riconoscenza dello spicchio di stadio romanista; per le speranze di un quasi disperato popolo blucerchiato.
Pronti – via: il colpo d’occhio della disposizione delle squadre in campo tradisce due impressioni: la Roma che cerca di essere avvolgente; la Sampdoria asserragliata su linee nutritissime e spazi molto, molto compressi. Dov’è la sorpresa? 
Purtroppo la Roma perde subito Cristante, uno dei pochi a salvarsi dal diluvio di infortuni dello scorso anno. Dentro Pastore, schierato udite udite sulla linea mediana, per pettinare la palla, per non buttarla mai via. 
Ci si aspettava il proverbiale pullman davanti alla porta della Samp: abbiamo trovato una nave da crociera, che Ranieri ha chiesto in tempi da record alle autorità portuali. 

Succede…poco, che in realtà si traduce in nulla. Si alza la soglia del nervosismo complessivo, nel frattempo, perché non c’è un tiro in porta che sia uno, nemmeno dalla distanza. 

Deve uscire di scena Kalinic, dopo il poco che è riuscito a produrre, quasi sempre spalle alla porta, nel gorgo delle maglie doriane. Il ginocchio, che rimane piantato dopo il contrasto con Murillo. Si spartiscono il rischio Fonseca e Dzeko: l’uomo in maschera si ripresenta in anticipo rispetto ai pur brevi tempi previsti.Nel frattempo il gioco doriano mostra qualche breve respiro in fase di timidissimi dispiegamenti offensivi. 
Finisce il primo tempo, in attesa che inizi la partita. 

E il secondo? 
Sembrerebbe una Roma più votata al presidio della metà campo avversaria: forme di vita giallorosse dalle parti di Audero. Quanto dura? Al sessantacinquesimo sembra già essersi esaurita la spinta. Anzi, sembra prender corpo una certa pressione blucerchiata, anche in questo caso molto relativa. Su Depaoli Pau Lopez deve mettere il guanto, sotto la traversa, con grande reattività. Al minuto ottantacinque Kluivert viene espulso per somma di cartellini. Nel frattempo Florenzi aveva lasciato il posto a Perotti. 
Tre di recupero. Andiamo a casa, va’. 

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