RASSEGNA STAMPATOP

Stadio Olimpico grande bellezza

(IL MESSAGGERO) Nel nido bianco dello stadio Olimpico, si gioca: è il derby di Roma. Sul campo undici maglie biancocelesti, a sfidare undici giallorosse nel cuore del pomeriggio di fine settembre. E sul cobalto delle curve, per la prima volta dopo la pandemia, ci sono i tifosi. E lo spettacolo di un derby animato dal pubblico dopo oltre un anno e mezzo. La Sud, con i suoi distinti, è un trionfo di giallo e rosso: canta e urla la propria canzone e, a tratti, sovrasta il resto dello stadio. Lo stadio accoglie i primi tifosi già dopo pranzo. Le strade si tingono subito: vie come fiumi di persone a scolare giù verso gli ingressi e i tornelli. Si scaldano le squadre e decollano i decibel. Ed ecco le coreografie, attese come un tempo. Spettacolare la Nord: che srotola un’enorme aquila gialla in stile imperiale corredata dalla scritta a tutta curva «Roma». Scenografica la Sud: che si inventa una tricromia a bande orizzontali rosso, arancione, giallo completata dallo striscione «Voi sulle maglie, noi in curva… con questi colori uniti per la vittoria». Le due curve va detto mai smettono di incitare le squadre, specie nei momenti di sofferenza. Ammirevoli. E non manca neppure l’ironia: «Rui Patricio, Reina plebeo», compare in curva Sud. Replica la Nord: «La nostra città. La nostra Lazio. La nostra vita».

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