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ROMA-FIORENTINA. A PRIMA VISTA di Paolo MARCACCI

Vincere, obbligatoriamente, per restare agganciati a un vagone importante del treno di classifica. Questa la premessa con la quale la Roma è scesa in campo contro la Fiorentina, con il solito abbraccio da sold out a circondarla. Avvolgerla. Spingerla. 

Nel pomeriggio un malessere di natura intestinale di Zaniolo esclude il numero 22 dalla formazione titolare e dalla convocazione: una nota di cronaca che dà luogo a una serie di commenti che fanno germogliare sospetti e voci infondate, che però la brezza del web fa navigare a meraviglia. 

Cristante, 200 partite con la Roma: una statistica, più piena di sostanza rispetto a quanto si pensi. 

Bove in mediana e Pellegrini a riempire la trequarti; Kumbulla al posto di Ibanez nella triade difensiva. 

Fiorentina manovriera e Roma attendista, in presidio della propria metà campo, fino all’espulsione di Dodo; con l’inferiorità numerica i viola fanno di necessità virtù e con l’ingresso di Venuti in luogo di Duncan sono loro che, a quel punto, aspettano la Roma, la quale a sua volta non cade nel tranello ma privilegia l’essenzialità del lancio lungo, in più di una occasione. Il vantaggio arriva in una fase nevralgica, ovvero a ridosso della fine della prima frazione di gioco: assist di petto di Abraham, giocata intelligentissima e a suo modo sopraffina, a beneficio del sinistro di Dybala al volo, che sarebbe stato ancora più bello senza la deviazione di Milenković.

La Roma riparte dalla fluidità della manovra con la quale aveva chiuso il primo tempo. Meriterebbe il raddoppio che, rocambolescamente, Abraham fallisce dopo aver arpionato il pallone da terra. 

I cambi che arrivano dopo l’ora di gioco fanno prevalere una logica conservativa, Matic in testa. 

Evidentemente, non era al meglio Lorenzo Pellegrini, che ancora una volta, con la consueta soglia di sacrificio, ha stretto i denti per la Roma. 

Arriva, il raddoppio, ancora per merito di Abraham, che cesella un assist a pelo d’erba, a rientrare, per la seconda firma di Dybala. 

Serata importante, partita convincente, Roma tuttora migliorabile, per esempio con l’eventuale ritorno di un ritrovato Zaniolo. Nel frattempo, il quarto posto è lì, a una partita di distanza.