RASSEGNA STAMPATOP

Ultima chiamata

(IL TEMPO) Il primo anno, soprattutto per un attaccante, solitamente è quello dell’ambientamento, con l’esplosione che arriva alla stagione successiva in un nuovo campionato. Ma per Abraham, da quando è a Roma, sembra successo esattamente il contrario. L’amore subito scoppiato con il pubblico, le corse a perdifiato dietro agli avversari, i gol (dopo i tanti legni colpiti) che dall’autunno scorso in poi sono cominciati ad arrivare, in un matrimonio perfetto tra il ragazzo della fredda e piovosa Londra e i calorosi e passionali tifosi giallorossi. Ma in questa stagione le cose sembrano andare diversamente.

Un gol a Torino in casa della Juve ad inizio stagione, che sembrava il preludio per una seconda stagione trionfale, poi i mesi più bui fino alla ripresa di gennaio e al nuovo digiuno. L’ex Chelsea, infatti, non segna in campionato da più di un mese, precisamente da Roma-Empoli del 4 febbraio. Ed è reduce da una pessima prestazione contro il Sassuolo, dopo alcune settimane complicate dal problema all’occhio.

Ma, in generale, sono i numeri complessivi a spaventare. Se confrontati a quelli dello scorso anno i dati dell’inglese sono terribilmente negativi. Sei gol in campionato più uno in Europa fino ad oggi, nelle complessive 36 partite disputate in stagione (Coppa Italia compresa). Furono 17 le reti siglate nel campionato 2021-22 in 37 presenze, ai quali vanno sommati i 9 in Conference League e quello in Coppa Italia con il Lecce, per un totale di 27 marcature. Un bottino importante per un ragazzo proveniente dalla Premier, alla prima esperienza lontano da casa.

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