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RIVISTA LA ROMA. Io la penso cosi… “Tu chiamalo, se vuoi, Dani”

di Fabio MACCHERONI – Ho sentito Adani chiamarlo “Dani” subito dopo la partita col Cagliari, che ricorderemo per Fazio, il Var e forse per il rigore di Perotti. Adani è un ex calciatore, ora opinionista a Sky, e può chiamarlo come crede. “Dani” mi ha incuriosito, forse perché sono romano di troppe generazioni. E ho pensato a come lo chiamano i familiari: Lele? Papà Alberto (altro grande), chissà, nei mille tentativi di stargli dietro avrà urlato «ah Danie’!»…

Per me è sempre stato “Danielino” De Rossi, per molti “Capitan Futuro”. Dico e penso Danielino, ma non so perché. Come la maggior parte dei tifosi, non lo conosco, pur avendolo incontrato e avuto alcune delle migliaia di parole che ha versato su taccuini e microfoni. Inserendomi nel mucchio, nella tifoseria, getto la maschera e non dovrei. Ma sto entrando nel personale. Forse nell’irrazionale. Lo considero con Falcão e Cerezo uno dei tre centrocampisti più forti della Roma. Giudice unico di questo sondaggio, quindi indiscutibile. E mi va di dirlo in una stagione in cui mi ritaglio un posto in prima linea in una delle fazioni che a Roma si creano sempre per qualsiasi argomento.

Credo che De Rossi sia stata una delle benedizioni della Roma. E anche del calcio italiano. Non si giocano 100 partite in Nazionale, non si alza una Coppa del Mondo, non si entra nel clan dei leader azzurri, quello appartenuto per tradizione a giocatori di altre latitudini se non sei uno così, uno come De Rossi.

(…)


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