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RIVISTA LA ROMA. Il Personaggio: ALISSON Ramsés Becker

Il titolare della Nazionale brasiliana, dopo un anno passato in “naftalina”, si è imposto anche nella Roma risultando il portiere meno battuto del campionato in questa prima parte di stagione e tra i più positivi in campo europeo.

Pensando a un aggettivo per descrivere il portiere rivelazione di questa prima parte di stagione, quello che risulta più immediato è probabilmente atipico. Atipica è di certo la decisione di fare il portiere se nasci nel Paese dei grandi attaccanti, almeno quanto il fatto di essere brasiliano ed avere gli occhi azzurri. Di certo non consueto è stato vedere come il portiere titolare di una della nazionali più prestigiose del mondo abbia passato un anno in panchina senza mai lamentarsi di una situazione che a molti sarebbe andata stretta. In ultimo, più unico che atipico, è stato il modo in cui è riuscito, in pochi mesi, a far dimenticare colui che era stato il miglior portiere della Serie A nello scorso campionato.

Contraddizioni solamente apparenti, frutto della storia di un ragazzo capace, a soli venticinque anni, di costruirsi una consolidata reputazione in patria come al di qua dell’oceano.

Alisson Ramsés Becker è nato il 2 ottobre del 1992 a Novo Hamburgo, nello stato di Rio Grande do Sur, cittadina del profondo sud brasiliano per alcuni versi, tra cui il colore degli occhi dei suoi abitanti, più vicino alla città tedesca da cui prende il nome che a San Paolo dove, quello stesso giorno, si consuma il massacro della prigione di Carandiru, nella quale morirono più di cento detenuti e considerata la più grave violazione dei diritti umani nella storia democratica del Paese.

Per quanto riguarda la propensione a parare di Alisson, più che a segnare, la motivazione risiede nel fatto che il ragazzo è cresciuto in una famiglia di portieri. Il bisnonno giocava in porta a livello dilettantistico, il padre, José, gioca ancora in quel ruolo nelle partite tra amici mentre la madre, Magali, è stata portiere di pallamano.

Ma, a influenzarlo maggiormente, è stato il fratello, Gustavo Muriel, con cui ha condiviso una parte importante della propria carriera. È infatti il fratello, di cinque anni più grande, ad essere selezionato dalle giovanili dell’International e Alisson segue il maggiore dei Becker a Porto Alegre, venendo aggregato nelle giovanili dei biancorossi quando ha solo dieci anni.

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