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Lutto nel calcio. E’ morto Emiliano Mondorico

È morto Emiliano Mondonico. L’allenatore, che aveva compiuto 71 anni lo scorso 9 marzo, si è spento a Milano. Era da tempo malato. Sulla pagina Facebook di Emiliano, il toccante saluto di sua figlia figlia Clara: “Ciao Papo…. sei stato il nostro esempio e la nostra forza… ora cercheremo di continuare come ci hai insegnato tu… eternamente tua”.

Mondonico ha lottato a lungo contro il cancro. E di quella lotta aveva parlato quattro mesi fa, in un’intervista al Corriere dello Sport. “Ci sono trenta probabilità su cento che la Bestia ritorni – diceva -. Ma, credimi, dopo quattro operazioni, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di colon e di intestino, sei pronto a tutto. E, ogni giorno di più, apprezzi il tempo che ti è dato. Il cancro non è invincibile, il calcio mi dà la forza per continuare a sfidarlo”.

E la memoria torna a sette anni fa. Mondonico era stato operato il 31 gennaio per un tumore all’addome. Dopo l’intervento, il rientro a tempo di record: otto giorni ed eccolo di nuovo alla guida dell’Albinoleffe, che a giugno conquistò la salvezza. Mondonico arrivò in conferenza stampa convocata per commentare quel successo, ma si eclissò per qualche attimo. Uomo vero e sanguigno, autenticamente passionale, l’allenatore non si sentiva in grado di celare in pubblico l’inquietudine. Il tumore si era ripresentato, e con esso la paura di non farcela. E questo fu il suo messaggio, prima di abbandonare la sala: “Ho conosciuto un avversario particolare in corso d’opera, ma non posso ancora dire di averlo sconfitto. Convivere con il pensiero di qualcos’altro oltre all’Albinoleffe non è affatto semplice. Come faccio a regalarvi certezze se non sono sicuro di essere qui tra un mese?”.

Mondonico è stato un simbolo del calcio italiano, per la tempra, il coraggio e per il suo esempio, la storia di un tecnico arrivato alla Serie A dopo la gavetta più autentica. Mondonico, che si definiva allenatore “pane e salame”. Emblematico quel suo record: promozioni in serie A, ben cinque. Ha allenato la Cremonese, il Como, l’Atalanta, il Toro, il Napoli, il Cosenza. E quella

 

(fonte: REPUBBLICA.IT)

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