CAMPIONATOEDITORIALE

ROMA-LIVERPOOL EDITORIALE. Come in un sogno…

“Come in un sogno” era lo strillo scelto per l’ultima copertina della rivista, ed oggi come allora, confermiamo quanto detto. COME IN UN SOGNO! Il sogno di una squadra, il sogno di una società, il sogno dei suoi tifosi…

Ieri abbiamo vissuto un momento storico della nostra storia, un momento meraviglioso, che ognuno di noi aggiungerà alla sua bacheca personale: quanto è stato bello viverlo, dentro lo stadio o a casa con gli amici, prima durante e dopo il match… ovunque eravate ce lo ricorderemo per tanto, tanto tempo. Cosi come è stato bello tutto dopo l’impresa dell’Olimpico contro il Barcellona.

Tornando a ieri, grande orgoglio ma anche tanta rabbia. Indubbiamente i giallorossi hanno sbagliato tanto, a cominciare dall’approccio alla partita a Liverpool, ma non si può negare che ieri abbiamo assistito ad un arbitraggio incredibile: tra le varie fazioni, preferiamo credere all’incapacità dello stesso arbitro sloveno (cosi come il presidente della UEFA), piuttosto che alla malafede. I due errori all’inizio del secondo tempo (in particolare quello di El Shaarawy), probabilmente avrebbero cambiato l’inerzia della partita e forse, anche la nostra storia.

Inoltre ieri, abbiamo assistito ad un grande lezione: Roma ed i suo tifo, hanno dimostrato a tutti quelli che additavano un tifoseria intera cose false e tendenziose che Roma è stata e sarà sempre il centro del mondo, culla di culture ed esempio per tutti, nel calcio come in tutte le ‘arti’. Ed riguardo allo stile, ci piace fare un esempio tra l’uscita in Champions tra la Roma e la Juventus: ambedue le dirigenze si sono lamentate per gli arbitraggi (Agnelli e Monchi), ambedue gli allenatori hanno preferito parlare di calcio (Allegri e Di Francesco), la differenza l’hanno fatta proprio le parole dei suoi capitani, con De Rossi esemplare come sempre al contrario di Buffon… Questione di stile!

Ora però, testa al Cagliari ed alla prossima qualificazione: le strade per arrivarci erano o vincere questa Champions (a questo punto non più possibile) oppure conquistarla nel nostro campionato. Ci servono 6 punti in 3 partite, e bisogna prendere i primi 3 a Cagliari, per evitare di andarcela a giocare nelle ultime partite (evitando qualsiasi possibile ‘scherzetto’ protagonista di ogni fine campionato). Questa squadra se lo merita, lo stadio di ieri se lo merita.

Ripartiamo da qui, orgogliosi e fieri, oggi come 34 anni fa, contenti di aver vissuto un momento magico, aver rivisto, anche se per pochi minuti i nostri nonni giallorossi, in nostri padri testaccini, i nostri ‘amici’ della curva paradiso. Grazie alla Roma abbiamo vissuto un sogno…

 

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