CAMPIONATOTOP

DI FRANCESCO “In tante occasioni non siamo riusciti a venirne fuori.. Ora siamo in debito con i tifosi…”

Il mister giallorosso Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa prima dell’impegno contro l’Inter di Spalletti. Ecco le sue parole:

Come stanno Perotti e Pastore?
“Sono entrambi disponibili. Ovviamente non giocheranno dal primo minuto, tra poco faremo l’ultimo allenamento ma, sicuramente, se dovessero giocare non sarà dall’inizio”.

Come sta lavorando per rafforzare l’aspetto psicologico della squadra?
“Non ho mai smesso, è un lavoro continuo che a volte non dà i suoi frutti. Ci sono diverse componenti ora, legate sia agli assenti che all’aspetto mentale. Bisogna dare qualcosa in più. Se dopo quel gran primo tempo contro il Real la squadra torna nelle lacune e nelle mancanze del passato significa che bisogna lavorare ancora. A volte servirebbe anche che la palla entrasse, cambiando il match, cosa che non sta mai accadendo ma sta a noi provocare ciò”.

Mettere Florenzi alto a destra darebbe più equilibrio contro avversari di alta classifica?
“Sì ma dirtelo darebbe un vantaggio a Spalletti. Non parlerò quindi di formazione ma è comunque una soluzione possibile, anche perché abbiamo poche alternative in quel ruolo. Perotti, per esempio, ha fatto 910 minuti in meno rispetto all’anno precedente e abbiamo avuto meno soluzioni”.

Schick si gioca il suo futuro in queste settimane?
“Ha giocato 500 minuti in più dello scorso anno. Ha avuto più continuità. Quando l’ho fatto giocare a Udine sono stato criticato, cosa si vuole? Abbiamo bisogno di tutti, giocatori al top. Tante scelte non le posso fare ora, lui deve dare qualcosa in più e avere più determinazione e credere di più in se stesso. L’aspetto mentale diventa predominante, deve crescere in questo”.

Spalletti disse «Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli». Che destino ha la Roma con questi giocatori?
“Abbiamo bisogno di uomini forti, aiutare questi uomini che possono sentirsi più deboli ora. Io devo dare loro forza. Se dovessi andare dietro a questi discorsi dovrei mollare tutto. Invece credo si possa tirare fuori qualcosa ancora da questa squadra. Abbiamo poche scelte ma quelle che devono essere fatte bisogna farle con convinzione e dare forza ai ragazzi. Siamo in debito con i tifosi, dobbiamo ridare loro qualcosa ma abbiamo bisogno del loro sostegno”.

Fazio giocherà contro l’Inter?
“Non lo so, è vero che dietro posso fare più scelte ma dipenderà da come giocherò. Potrei anche giocare a 3, o 4, sto lavorando con due sistemi di gioco”.

El Shaarawy come sta?
“Infortunato, non sarà della partita e nemmeno della successiva, così come Dzeko”.

La Roma fatica a rimontare
“In tante occasioni non siamo riusciti a venirne fuori. Per invertire il trend dovremmo provare anche ad andare noi in vantaggio, poi vengono fuori i nostri timori di non farcela. Dopo Firenze abbiamo preso gol e siamo stati mezzora a pensare all’arbitro. Cerco di trasmettere determinati concetti che avevo anche da calciatore. Come in una famiglia, i figli non sempre fanno quel che chiediamo e ci arrabbiamo con loro ma nel nostro mondo il tempo è poco”.

La partita dello scorso anno può essere importante per preparare la sfida di domani?
“Non posso pensare a una gara di un anno fa, con giocatori diversi, situazioni diverse. Bisogna portare la vittoria a casa, sarebbe determinante”.

Si aspettava le difficoltà di Nainggolan all’Inter?
“Lui è un grande calciatore, sta avendo sfortuna negli infortuni e si vede che non ha la brillantezza che lo ha sempre contraddistinto ma parliamo di un giocatore di grandissimo livello”.

Visti i tanti infortuni, vi siete dati una spiegazione?
“C’è uno studio Uefa che parla di infortuni ai flessori che sono molto frequenti in questo periodo dell’anno nei club che giocano le coppe. La nostra sfortuna è di averli avuti nello stesso momento e questo ci ha fatto riflettere. Abbiamo fatto tante valutazioni. Quelli di Perotti e Pastore sono stati problemi pregressi e abbiamo aspettato tanto per farli rientrare. Dzeko mi aveva chiesto di riposare prima di Udine. Non significa che se un calciatore guadagni tanto possa fare tante partite di seguito, i ritmi si sono alzati rispetto al passato e questo alza il livello di allenamenti e di infortuni. El Shaarawy ha giocato più minuti dello scorso anno, per esempio. Alternavo lui e Perotti. Quest’anno, tra infortuni o ragazzi non pronti, ho dovuto schierare spesso gli stessi giocatori con il rischio di maggiori infortuni”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *