RASSEGNA STAMPA

GIANNINI “Totti non se lo meritava”

(IL TEMPO, Lo Russo) Nella sua quasi ventennale carriera di calciatore ha vestito per quindici anni la maglia della Roma, diventando anche suo capitano, e per 47 volte quella della nazionale A. Giuseppe Giannini, nel commentare la vicenda Totti, entra a gamba tesa sulle scelte del club: “Con Francesco è stato fatto un errore clamoroso perché perdere una persona che per 30 anni ha rappresentato un punto di riferimento per la società è assurdo e perderlo per sempre, non ha giustificazioni. E’ un vero peccato che sia andata così, lui fatto la cosa giusta”.

Di chi sono le maggiori responsabilità secondo lei?
“Nella Roma le decisioni più importanti vengono prese da persone che sono lontane, che non vivono Trigoria e poi si prendono i meriti delle cose buone anche a distanza, di riflesso. Sono veramente deluso della società di questi ultimi anni”.

Che cosa doveva fare per poter continuare a lavorare con la Roma?
Il suo incarico ideale era la conduzione tecnica. Chi meglio di lui può decidere quali allenatori sono adatti alla Roma? In questo non ha proprio nulla da imparare”.

Perché allora non gli è stata data fiducia?
“Francesco non è stupido. Lui stesso ha chiesto del tempo perché non si sentiva in grado di ricoprire un ruolo non essendo ancora pronto. Ma questo tempo non gli è stato concesso perché di fatto, come ha detto lui, era un personaggio scomodo, come tutti i romani, cosi come sono stato anch’io evidentemente”.

Anche lei a suo tempo ha vissuto una situazione analoga a quella di Totti?
“A suo tempo il presidente Sensi mi aveva richiamato incoraggiandomi a parlare con Baldini, da lì mi è scaturito qualche dubbio su quella persona e solo ora ho capito tutto. Lui è il primo antiromanista, anche se afferma il contrario”.

Che cosa ne pensa della dichiarazione di Totti sui troppi dirigenti (“troppi galli a cantare Trigoria”)?
“Il problema è che a Trigoria ce ne sono pochi con la passione vera per il club. Un ex capitano non può che mettere lt suo amore prima di tutto ma questo loro non l’hanno capito”.

Che idea si è fatto di Pallotta?
“La stessa che Francesco ha spiegato, ha parlato da dirigente ma anche da uomo, sparando a zero ma con i giusti toni. Io avrei fatto la stessa cosa”.

Come giudica le parole di Baldissoni?
“Ho avuto a che fare con Baldissoni in qualche circostanza e preferisco non entrare nei dettagli. Quando c’era per me l’opportunità di rientrare in società gli dissi che sarei stato disposto anche a fare il giardiniere, ma sono stato “palleggiato” da un posto all’altro e alla fine non se n’è fatto nulla. Questo dà la misura di che persone stiamo parlando”.

Quale sarà il futuro di Totti a questo punto?
“Intanto fa bene a godersi le vacanze con la famiglia con il cuore più leggero per aver detto tutto quello che voleva dire. Non credo avrà problemi a trovare un ruolo adatto per lui. Non è certo un ragazzino ormai. Ma sicuramente con la Roma ha chiuso definitivamente”.

Non andrà neanche allo stadio?
“Se tanto mi dà tanto, Francesco si dovrà aspettare che quando andrà allo stadio gli controlleranno il biglietto e quando entrerà a Trigoria gli daranno il badge da visitatore!”.

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