A PRIMA VISTACOPPE EUROPEETOP

BORUSSIA MOENCHENGLADBACH-ROMA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Borussia Park: direttamente dalla vetta della Bundesliga, dalla coda del Girone J dell’Europa League, laddove i padroni di casa e la Roma esibiscono numeri assolutamente speculari, nel senso letterale del termine: i giallorossi due pareggi e una vittoria, i tedeschi due pareggi e una sconfitta. Sei gol realizzati e due subiti per la Roma, il contrario per gli uomini di Rose. Più che una statistica, sembra una cabala. 

Senza Spinazzola, che verosimilmente non ci sarà nemmeno contro il Parma domenica alle 18, fino a quarantott’ore fa ci saremmo aspettati Florenzi; poi, ha cominciato a prender corpo la sensazione che avrebbe continuato ad accomodarsi in panchina. Così è, all’atto della distinta ufficiale: stavolta sul lato destro della retroguardia tocca a Spinazzola. 
Una nota ambientale, innanzitutto: la cornice di pubblico è quella delle grandi occasioni, segno che l’Europa League a latitudini differenti dalla nostra è onorata e considerata come si deve, non solo dalle squadre ma anche dal pubblico. 

Inizia come era presumibile, rivelandosi peraltro gestibile: Il Borussia viene ad abitare nella metà campo dei giallorossi, che tentano di attuare un possesso palla “conservativo”, vista la classifica del girone e la superiore caratura tecnica complessiva. 

I ritmi di Thuram e compagni sono elevati, Pau Lopez prende forse qualche rischio di troppo quando si trova a distribuire palla di prima verso Fazio e compagni, ma sostanzialmente regna l’equilibrio, che meriterebbe di perdurare fino al 45’; purtroppo per Fazio e per la Roma il centrale argentino nel tentativo di smorzare un’offensiva avversaria sul lato sinistro, prodotta da Stindl, deposita alle spalle di Pau Lopez, al minuto 35. Forse la palla, controllata avventurosamente da Wendt, era anche uscita all’altezza della linea mediana.

L’incognita del secondo tempo è la tenuta atletica del Borussia: sin dai primi minuti di gara si palesa una Roma più viva in fase di conclusione. Nel frattempo, Fonseca ha tolto Mancini, ammonito, per fare spazio a Diawara. 
Il pareggio è più che meritato, al minuto 64: battuta di Kolarov coi giri contati, da sinistra, inserimento di Fazio con tempi da centravanti vero, conclusione di destro che piega le mani a Sommer. 

La Roma si reimpossessa di buona parte della partita, visto che ha amministrato bene il gasolio, mentre il Borussia era destino che finisse prima o poi la benzina. 

Ünder per Zaniolo, poi Perotti per un Pastore sempre più vivo. 
Il risultato va benone alla Roma, pur considerando la vittoria turca in casa del Wolfsberger: il Girone J resta il più equilibrato, ma il pallino e il pallone sono ora nelle mani e nei piedi della Roma.

Giallo sacrosanto per Santon, autore di un blocco quasi rugbistico nel finale su Thuram.

Il gol di Thuram, solissimo nel cuore dell’area al termine del recupero, è una inverosimile pugnalata a calcoli e bilancio tecnico – atletico. Fazio lo rimira, è una colpa indicibile. Indicibile. 

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